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Pignone, il Consiglio regionale incontrerà i lavoratori

Approvate all'unanimità dall'Assemblea Toscana mozioni a tutela delle maestranze e aziende dell’indotto: atti di indirizzo presentati da Partito democratico, Lega, Sì-Toscana a sinistra e Movimento 5 stelle

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La Regione è chiamata a produrre il massimo impegno a tutela e sostegno dei lavoratori e delle aziende dell’indotto ex Nuovo Pignone nei siti industriali di Massa e Avenza, per scongiurare la perdita di 65 posti di lavoro, incontrare le organizzazioni sindacali, fare in modo che Massa venga compresa tra le aree di crisi industriali complesse della Toscana. Il Consiglio regionale approva con voto unanime quattro mozioni, presentate da Partito democratico, Lega, Movimento 5 stelle e Sì-Toscana a sinistra. La prima, a firma della capogruppo della Lega, Elisa Montemagni, impegna la Giunta regionale “a farsi promotrice di una mediazione puntuale con le aziende dell’indotto Pignone”, per ottenere risposte certe “già nel mese di giugno”, affinché “tutti i contratti di lavoro in essere siano rinnovati, scongiurando rapporti di lavoro precari o fuori regione” e a operare “in tutti i tavoli istituzionali, compresa la conferenza Stato-Regioni, affinché la zona di Massa venga ricompresa tra le aree di crisi industriali complesse da parte del ministero dello sviluppo economico”. Dei lavoratori di ‘Vivaldi e Cardino’ e ‘FC Imballaggi’, dopo la chiusura dei contratti con Bcube e Oma, le due aziende della logistica titolari degli appalti sui due siti industriali di Massa ed Avenza, si interessa direttamente anche la mozione presentata dal Partito democratico, primo firmatario il presidente della prima commissione, Giacomo Bugliani.

La mozione impegna la giunta regionale a “monitorare attentamente le vertenze in corso, anche alla luce degli investimenti regionali relativi ai siti in oggetto, valutando ogni possibile intervento finalizzato a salvaguardare i livelli occupazionali delle aziende in subappalto”, anche “promuovendo l’individuazione di un percorso con tutti i soggetti interessati, finalizzato al perseguimento di un esito positivo della vicenda”.

Sulla situazione dell’indotto e sugli “annunciati esuberi dovuti al mancato rinnovo degli appalti”, la mozione presentata dai consiglieri di Sì-Toscana a sinistra Tommasi Fattori e Paolo Sarti, chiama la Giunta regionale a “mettere in campo azioni volte a individuare una soluzione positiva alle vertenze in atto, soprattutto rispetto alla doverosa difesa dei posti di lavoro oggi a rischio” e a effettuare “un’analisi approfondita del futuro dell’indotto del Nuovo Pignone a Massa, puntando su un’occupazione stabile e di qualità, scongiurando ulteriori fenomeni di delocalizzazione e deindustrializzazione e recuperando un forte ruolo pubblico di indirizzo”. La mozione del Movimento 5 stelle, prima firmataria la vicepresidente della seconda commissione, Irene Galletti, indirizza la Giunta regionale sulla “necessità di audire le rappresentanze sindacali sulla situazione Baker Hughes GE” e la impegna a incontrare “urgentemente le rappresentanze sindacali Fiom-Cgil, Fim Cisl, Uilm Toscana, oltre le Rsu di Baker Huges Ge Company e delle seguenti aziende dell’indotto: B-Cube, Fc Imballaggi, Vivaldi e Cardino”.

Il presidente della seconda commissione, Gianni Anselmi (Pd) ha accolto l’invito di attivare la commissione nelle audizioni, “seguendo un percorso analogo a quello attivato per la vicenda Aferpi, quando l’impulso provenne direttamente dall’aula del Consiglio regionale”.

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