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«Giù le mani dalle montagne toscane»: le cinque marce coordinate di Apuane Libere

«Sabato 11 maggio Abbiamo voluto stringere in un ideale e contemporaneo abbraccio le maggiori criticità ecologiche a livello regionale, per dire basta a quei modelli si “sviluppo”».

MASSA-CARRARA -“Tra le varie campagne di protesta della società civile che interessano diversi settori delle montagne della Toscana – fanno sapere da Apuane Libere – dalla funivia Doganaccia-Corno alle Scale sulla Montagna Pistoiese alla costruzione di una strada forestale nel cuore dell’Oasi dell’Orrido di Botri in media valle del Serchio, dal tristemente famoso mega impianto industriale eolico di Monte Giogo di Villore in Mugello all’ asfaltatura della strada di crinale del Pratomagno, l’ecocidio che si sta consumando sulla catena montuosa delle Alpi Apuane, rappresenta senz’altro la madre di tutte le battaglie ambientali a livello regionale ed oltre. È per difendere questi ultimi rilievi, ricompresi parzialmente in un Parco che è sempre più considerato come il “Parco delle Cave delle Alpi Apuane”, dall’assalto di chi li sta letteralmente sbriciolando per soddisfare il lucroso mercato del carbonato di calcio e del lusso che beneficia pochi a discapito della maggioranza delle persone, che sabato prossimo effettueremo un’escursione consapevole gratuita ed aperta a tutti, con ritrovo alle ore 10 presso il Piazzale dell’Uccelliera nel comune di Carrara. Ospite d’onore della giornata sarà l’esperto alpinista Renzo Gemignani, pluridecorato soccorritore in montagna ed ex tecchiaiolo professionista, che illustrerà ai presenti l’importanza storica e geologica del Territorio di Foce di Pianza e del Monte Sagro: poderosa mole sacra all’antica popolazione dei Liguri Apuani ed oggi minata alle proprie pendici da nuovi progetti di escavazione in galleria”.

“Abbiamo voluto stringere in un ideale e contemporaneo abbraccio – spiega Gianluca Briccolani presidente dell’organizzazione di volontariato – le cinque maggiori criticità ecologiche a livello toscano, per dire basta a quei modelli si “sviluppo” che risultano ecologicamente e paesaggisticamente insostenibili: specialmente in aree naturali protette di valore nazionale ed internazionale. Tutti progetti scriteriati e di natura speculativa, quasi sempre ideati dai comuni con l’avvallo della Giunta Giani, che recano danni irreversibili a quelle sempre più rare risorse comuni in fatto di ecosistemi. Interventi decisi a tavolino sulla testa della gente – continua Briccolani – per il profitto di pochi e a danno delle generazioni che verranno, ignorando ed aggirando sistematicamente i vincoli delle aree protette e dei piani paesaggistici: il tutto in aperto contrasto con quelli che sono i moderni principi di sviluppo sostenibile enunciati dall’Agenda 2030 dell’ONU che sono ormai saldamente parte del comune sentire della maggioranza dei cittadini. All’indomani dell’appena sufficiente servizio andato in onda per la trasmissione Report, è davvero necessario che tutti i cittadini aprano gli occhi sul fatto che i siti estrattivi dentro i confini dell’area protetta sono in numero maggiore rispetto a quelli attivi su Carrara e che ancora questa bellissima porzione di universo e le eccellenze che lo compongono si possono salvare mandando in chiusura le attività estrattive presenti le quali intralciano e danneggiano quelle economie sane che sono la maggioranza sulle Apuane. Per questi e molti altri motivi – conclude il Presidente – coloro che amano le montagne toscane e le difendono come fossero dei familiari, i comitati delle Apuane, della Valle del Serchio, della Montagna Pistoiese, dell’Alto Mugello e del Pratomagno, vi aspettano per gridare forte e chiaro in faccia a chi governa la Toscana che l’ambiente montano è un bene comune fondamentale, un bene tanto più prezioso e da tutelare efficacemente in un epoca di emergenze climatiche e rischi idro-geologici in aumento esponenziale”.