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Carrara, Francesco a 24 anni è pilota di Ryanair: «Un sogno che si realizza»

Alla notizia dell’assunzione i suoi genitori non sono riusciti a trattenere le lacrime: «Si sono commossi senza di loro non sarei mai potuto riuscire a realizzare questo sogno. Io stesso non me lo aspettavo per via della crisi con la pandemia, però Ryanair, a differenza delle altre compagnie, mi ha risposto subito».

CARRARA – Tocca il cielo con un dito Francesco Pagani, carrarese doc, da novembre primo ufficiale e vice comandante della compagnia aerea Ryanair. Non conosce ancora la sua destinazione anche se ha chiesto Pisa, ma il nostro concittadino appena ventiquattrenne sa perfettamente che la Ryanair ha basi in tutta Europa e in tutta Italia e che quindi le possibilità di essere destinato a Pisa sono remote. Questo comunque non sposta di mezzo miglio orario la sua soddisfazione, sua e dei suoi genitori. I sacrifici per arrivare a questo traguardo sono stati tanti sia per lui che per i suoi: il percorso di studi intrapreso è stato infatti faticoso e costoso, iniziato in Italia,  presso l ‘ Itis Leonardo Da Vinci di Pisa dove si è diplomato facendo contemporaneamente un anno e mezzo di esercitazioni all’Aeroclub di Marina di Massa e conseguendo la prima licenza di pilota privato, e poi conclusosi in Spagna, alla scuola di volo di Leon (un pochino più economica rispetto alle scuole di volo italiane,  dove ha avuto la possibilità di imparare lingue straniere e di iniziare a muoversi all’estero).

Ci facciamo raccontare com’è iniziata l’avventura con Ryanair. «Nel marzo 2021 finisco la scuola di volo in Spagna – inizia a raccontare- e mando il mio curriculum a tutte le compagnie. La prima che mi ha risposto è stata la Ryanair: loro hanno un piano di assunzioni dopo il covid, che prevede l’assunzione di più di 2000 persone tra piloti e personale di terra. Ho mandato la domanda e mi hanno chiamato. Successivamente ho fatto un test on line e poi sono andato a Dublino, dove hanno la sede centrale, per il colloquio. Lì ci hanno fatto fare un tour della sede e poi mi hanno fatto pilotare in un volo simulato di circa due ore. Volevano vedere come mi rapportavo con il mio copilota in caso di emergenza. A un certo punto del volo infatti si è accesa la spia rossa e sono dovuto tornare all’aeroporto di partenza» ci ha fatto il resoconto Francesco, che dopo tre/quattro giorni dal colloquio è stato contattato dalla compagnia con la notizia che aveva superato la selezione e che quindi sarebbe stato assunto.

Francesco inizierà dunque a novembre, andrà a Londra presso il centro di addestramento della Ryanair per due mesi di simulatore e di addestramento, dopodiché gli sarà resa nota la destinazione. La tabella di volo prevede  5 giorni di lavoro e 4 di riposo a casa, e così a ripetizione. La giornata di lavoro contemplerà una o due rotte per circa otto ore di lavoro al giorno, di cui quattro passate in volo. Gli chiediamo dello stipendio iniziale: «Sono circa 2 mila euro al mese. I miei genitori hanno fatto molti sacrifici economici, il mio percorso è costato più di 100 mila euro ma sono ben ricompensati» risponde il neo pilota della Ryanair.

Alla notizia dell’assunzione i suoi genitori non sono riusciti a trattenere le lacrime: «Si sono commossi – ci dice Francesco – senza di loro non sarei mai potuto riuscire a realizzare questo sogno. Io stesso non me lo aspettavo per via della crisi per la pandemia, però Ryanair, a differenza delle altre compagnie, mi ha risposto subito». Alla fine della conversazione, parlando delle altre compagnie, gli chiediamo della nostra compagnia di bandiera, dell’Alitalia. Francesco ci risponde: « Per capire la differenza tra Ryanair e Alitalia basta ricordare che Alitalia prima del fallimento aveva 16 mila impiegati e 160 aerei, Ryanair 6 mila dipendenti con 640 aerei».