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Finti impiegati e topi d’appartamento: caos sull’Aurelia, fermati e denunciati

I Carabinieri hanno fermato tre uomini imparentati tra loro. Delicatissime alcune fasi del rintraccio avvenuto conclusosi a Dogana di Luni sotto gli occhi di numerosi automobilisti

LUNI – Furti in abitazione e truffe erano “un affare di famiglia”. Tre uomini di 44, 24 e 21 anni imparentati tra loro sono stati denunciati dai Carabinieri. Sono stati fermati giovedì scorso a Dogana di Luni, sull’Aurelia, vicinissimo al confine con Carrara e sono ritenuti dai militari dei trasfertisti e truffatori con la tecnica dei finti impiegati e tecnici. Un modus operandi che mira spesso ai soggetti più fragili.

Stando a quanto riferito dai carabinieri il terzetto si spostava a bordo di un’auto di grossa cilindrata e che in caso di fuga poteva seminare con facilità “gazzelle” e “pantere” delle forze dell’ordine. Giovedì però i piani dei tre uomini poi denunciati sono andati in fumo. I Carabinieri infatti erano sulle loro tracce già da un po’ e si erano appostati in modo da intercettarli al momento del rientro dopo un colpo. Tutto si è svolto tra l’autostrada, tratto prediletto dai trasfertisti fermati, e l’Aurelia.

I militari hanno individuato l’auto e si sono messi in coda, poi si sono aggiunte altre due gazzelle. L’autista e i suoi occupanti hanno preso coscienza di quanto stesse accadendo e al fermo dei carabinieri hanno tentato la fuga senza successo. Tutta la fase su strada è stata notata dai numerosi automobilisti che si trovavano a passare per quella via. Un momento molto delicato e per il quale i Carabinieri hanno dovuto agire con la massima cautela per evitare potenziali rischi. In un primo momento gli occupanti dell’auto fermata hanno posto resistenza ma sono stati comunque bloccati, perquisiti ed immobilizzati sopraffatti dal numero dei militari. Un primo controllo è stato fatto sul posto poi il terzetto è stato trasferito al Comando Provinciale della Spezia per ulteriori accertamenti sul loro conto.

Dagli approfondimenti è emerso che la macchina era di proprietà di uno di loro ed è risultata avere targhe contraffatte la cui sigla alfanumerica era stata più volte segnalata, nei giorni scorsi, in altre province, per essere collegata a furti in abitazioni in danno di anziani o soggetti fragili con la tecnica dei falsi impiegati per l’erogazione dell’acqua, dell’energia elettrica o falsi dipendenti pubblici.

In una intercapedine appositamente ricavata nell’abitacolo, sono stati rinvenuti monili in oro, un orologio e denaro contante della quale provenienza i fermati non hanno inteso fornire indicazioni, verosimilmente riconducibili a furti perpetrati nella trascorsa giornata e sui quali sono in corso indagini.