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Marina di Carrara, in tanti alla marcia interreligiosa per chiedere la pace foto

«Tante guerre, una pace globale» è il titolo dell'iniziativa che si è conclusa in piazza Menconi, promossa dall’Azione Cattolica diocesana di Massa Carrara Pontremoli assieme alle comunità religiose musulmana, evangelica metodista e ortodossa presenti nella nostra provincia, assieme ad altre associazioni

MARINA DI CARRARA – Gli italiani non vogliono la guerra, gli italiani non vogliono l’invio di armi all’Ucraina, una delle tante guerre in corso nel mondo. E su questa linea anche i lettori della Voce Apuana si erano espressi pochi giorni fa: il 66% è contrario alla fornitura di armamenti a Kiev (qui). Anche per questo in tanti oggi, domenica, sono scesi in piazza a Marina di Carrara per chiedere la pace. “Tante guerre, una pace globale” è il titolo della marcia interreligiosa della pace che si è conclusa in piazza Menconi, promossa dall’Azione Cattolica diocesana di Massa Carrara Pontremoli assieme alle comunità religiose musulmana, evangelica metodista e ortodossa presenti nella nostra provincia, assieme ad altre associazioni, l’Accademia Apuana della Pace, Casa Betania, Caritas, Migrantes, Scout Agesci e Centro Giovanile di Carrara.

Il titolo di quest’anno invitava a riflettere sulla presenza di numerosi e molteplici conflitti presenti attualmente nel mondo, non solo quelli più vicini o più conosciuti, bensì tutte le guerre, rivolgendo il pensiero a tutte quelle persone che le vivono sulla loro pelle e non hanno la possibilità di dar voce alla loro sofferenza. Tra gli intervenuti al termine della Marcia raccogliamo la dichiarazione di don Leonardo Biancalani, vicario foraneo per la zona di Carrara. «Nella Marcia di oggi è significativo che siano le confessioni religiose ad essere in prima linea ed è importante che dal 2015 questa iniziativa venga rinnovata ogni anno. Risulta assurdo infatti, oltre che criminale, scatenare la guerra in nome di Dio, che desidera solo il bene e la pace per la famiglia umana. Assieme alle altre confessioni cristiane, agli amici musulmani e a tutte le persone non credenti che oggi hanno partecipato, è bene ribadire che la pace è un bene di tutti ed è l’unica strada percorribile per costruire un futuro di giustizia e solidarietà. Purtroppo ci avviamo verso il primo anno di guerra in quella terra devastata che è l’Ucraina e ci uniamo nella preghiera alle sofferenze immani di quelle popolazioni, nella condanna della guerra come un oltraggio all’umanità».

È intervenuto anche don Piero Albanesi, assistente generale dell’Azione Cattolica e vicario episcopale per le entità territoriali. «Il cammino verso la pace è un percorso che necessariamente deve partire “dal basso” e dalla gente e l’iniziativa di oggi va in questo senso. Soltanto un impegno per la pace che vive di scelte quotidiane porta a risultati significativi: è importante quindi non solo manifestare oggi il nostro “no” totale alla guerra e alla violenza, ma coltivare atteggiamenti di solidarietà e di dialogo con le persone che ci stanno accanto. Viene in mente quello che papa Francesco ha fatto in questi giorni nel suo viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, come instancabile pellegrino di pace e di riconciliazione, in una terra martoriata dalla guerra e dalle violenze. Ciascuno di noi è inviato nel suo piccolo a non stancarsi mai di essere portatore di pace, perché per i cristiani la pace ha due pilastri nel cuore: amicizia e servizio, che nei santi si sposano. Il rapporto di amicizia ci spinge al servizio dell’altro, a mettersi a disposizione dell’altro, e questo è l’antidoto a dinamiche basate sul potere che conducono a mantenere il proprio punto di vista, il proprio stato, finendo per considerare l’altro come un nemico».

Il presidente diocesano dell’Azione Cattolica, “capofila” nel promuovere l’iniziativa, Marco Leorin, ha dichiarato: «È significativo oggi essere qua, riempire una piazza di volti e di colori per dire no alla guerra, a tutte le guerre. L’Azione Cattolica ogni anno dedica un mese intero nei propri percorsi formativi al tema della Pace, perché desideriamo impegnarci quotidianamente per essa; abbiamo la consapevolezza che parlare di Pace significa anzitutto educare alla Pace, educare alla non violenza, educare alla conoscenza. E siamo altrettanto consapevoli che non possiamo farlo da soli, per cui da molti anni ormai abbiamo chiesto alle comunità religiose della nostra provincia, quindi oltre a quella cattolica anche alle comunità evangelica metodista, ortodossa e musulmana, di prenderci per mano e gridare a tutti che a noi la guerra e la violenza fanno schifo, che vogliamo la pace. Facciamo tanto rumore, gridiamo, cantiamo, con il solo obiettivo di farci sentire da tutte le persone che incontriamo, che non possono fare a meno di incrociare il nostro sguardo e farsi coinvolgere in questa festa, perché la pace deve essere contagiosa».

«Alla Marcia interreligiosa di Marina di Carrara – commenta il consigliere comunale Cosimo Ferri – è stato bello vedere tanti ragazzi cantare, riflettere e desidero ringraziare le associazioni che hanno organizzato e coinvolto le nuove generazioni. La pace si conquista con il confronto, il rispetto e la voglia di costruire il futuro migliore per i giovani. Una pagina bella e vera per la nostra realtà e comunità».