Halloween si colora di gialloblù al Regina Elena: la Carrarese in visita dagli anziani ospiti foto

CARRARA – Halloween si è dipinto dei colori gialloblù alla casa di riposo Regina Elena di Carrara dove gli anziani ospiti hanno ricevuto una gradita sorpresa dai piccoli talenti della formazione più giovane della Carrarese Calcio. Sette giovani under 9 allenati da Fabio Gozzani hanno infatti fatto visita agli anziani della casa di riposo accompagnati dal calciatore della prima squadra, Daniel Frey, grazie all’iniziativa organizzata dalla presidente dell’Associazione per i diritti degli anziani, Ada Carrara e Fosdinovo, Laura Menconi, dove hanno portato alcuni doni confezionati proprio da loro: un evento che consolida ancor di più il sodalizio tra Ada e Carrarese. I bambini truccati per Halloween il 31 ottobre si sono presentati con una cesta carica di dolcetti e un fantasmino ricordo da loro preparato e consegnato agli ospiti del Regina Elena.

C’erano Filippo, Tommaso, Matteo, Nicolò A., Rares, Nicolò G. e Diego: hanno letto per gli anziani una poesia a tema, scritta in dialetto carrarese da Tonina Tessa, poi uno alla volta hanno regalato il fantasmino agli ospiti presenti. Un momento di condivisione e affetto che ha strappato qualche lacrima agli ospiti e ai presenti. Ma anche gli anziani della casa di riposo hanno voluto contraccambiare il pensiero elaborando un quadro con dei fantasmi e un festone con all’interno una lettera dedicata ai giovanissimi calciatori della Carrarese.

Presente anche la scrittrice Monica Bergamini che ormai è diventata una preziosa alleata dell’Ada e amica della presidente Menconi: si sono conosciute al salotto culturale dell’associazione e da lì è nato un importante sodalizio nelle iniziative sul territorio. Per la casa di riposo ha portato i saluti anche la direttrice, Antonella Cordiviola. La festa per i bambini è proseguita poi allo stadio della Carrarese dove si stava allenando la prima squadra: ai calciatori e all’allenatore i bambini hanno portato alcuni doni per Halloween e hanno potuto stringere la mano e conoscere i giocatori della prima squadra, scattando anche delle foto ricordo.