Acqua non potabile a Forno, “La causa è la marmettola”: la protesta di Cca dbr e del M5s
M5s: «Quando si prenderà coscienza del fatto che la mancata potabilità dell'acqua non dipende da un'insufficiente opera di filtraggio della marmettola, ma dalla sua stessa presenza?»
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Ieri, abbiamo letto sui quotidiani delle dichiarazioni, rilasciate dal referente del Gruppo di Intervento Giuridico odv del Presidio Apuane (che ha grande esperienza in questo settore), che imputa le responsabilità dell’elevato grado di torbidità alla sorgente del Frigido (110 volte superiori al limite consentito dalla legge e che serve la frazione di Forno), alle attività estrattive del marmo (detta marmettola che è una polvere di marmo). Stamani leggiamo sui quotidiani che l’ing. Francesco Di Martino di Gaia spa riconosce “che quel materiale è ricollegabile anche all’ attività estrattiva sulle Apuane, non – o non solo – a quella attuale, ma anche a quella degli anni precedenti …”. A questo punto sig. sindaco nella sua funzione di ufficiale di Governo, Le chiediamo, con la massima urgenza di superare questa situazione di inerzia e di indagare rispetto all’attribuzione delle responsabilità. Infatti quello che si prefigura non è solo un gravissimo disastro ambientale, ma può rappresentare una minaccia per la salute nonchè un danno economico per i cittadini che si sono visti, per anni, imputare in bolletta un onere che non competerebbe loro ma a chi ha inquinato. Non ci rimane che constatare che quello che sta accadendo è in violazione all’Art. 9 della Costituzione che recita “La Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” e all’art. 41 il quale afferma che l’attività economica privata è libera ma “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. Ma anche all’art 32 sulla tutela della salute».
Degli stessi toni è la reazione del Movimento 5 s di Massa. «Forno è senza acqua potabile e la colpa è della pioggia dopo la siccità, certamente, ma ciò che manca è una presa di responsabilità onesta – interviene il M5s – I residenti dicono che sia una situazione mai vista in quanto il fiume tarda a tornare limpido e siccome è lattiginoso diventa evidente che il problema sia la marmettola accumulata nei piazzali e nei ravaneti o ancor peggio depositata nel ventre delle nostre montagne, inghiottita attraverso le loro vene. È evidente inoltre che i quantitativi di marmettola presenti (e che non dovrebbero esserci) siano enormi e che la mancanza di piogge (la siccità) non abbia permesso quel dilavamento costante che rende meno evidente lo smaltimento non regolare di questo residuo di lavorazione».