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Bonifiche, Massa Bene in Comune: «NOn solo incapacità: non c’è interesse »

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MASSA – «La farsa delle bonifiche è una delle peggiori pagine della nostra storia locale. E nonostante tutto su quello che dovrebbe essere veramente un terreno comune, registriamo le ennesime uscite elettorali e propagsndistiche.
Nessuno riesce a capire che ne usciamo tutti perdenti?» fa sapere la sua opinione Massa Bene in Comune in merito alle bonifiche e ai finanziamenti saltati.
«Nessuno riesce ad avere un minimo di onestà intellettuale per non aggravare una situazione pessima? – chiede MBC  che incalza -Sono passati tre anni da quando si è chiuso il percorso di indagine sulla falda che ha dato risultati clamorosi e ci sono voluti 2 anni per avere un progetto che ha delle forti criticità. Eppure erano coinvolti tutti, dagli enti locali alla regione, dal Ministero a quella che dovrebbe essere una eccellenza nella gestione delle bonifiche: Sogesid. Invece tutti questi soggetti non sono stati capaci di arrivare alla fine del percorso perdendo denaro pubblico, nostro, stanziato appositamente».
L’analisi di quanto successo spinge Massa Bene in Comune a formulare delle ipotesi:«E parliamo di “incapacità” come ipotesi migliore, sulla quale non si può fare nulla se non un azzeramento politico e tecnico dei vertici: se fossero consapevoli delle loro incapacità avremmo già visto le loro dimissioni sul tavolo. Invece la poltrona è importante soprattutto se ben retribuita da soldi nostri. Quella è l’ipotesi migliore perchè la complessità della faccenda, lo scambio di accuse reciproco, le insinuazioni di ogni sorta, fanno trapelare l’idea che forse c’è qualcosa di più, qualcosa legato alla vicenda nel suo complesso e al passato, fatto di procedure mancate, di poca, pochissima trasparenza e soprattutto intrecci poco chiari tra le parti in causa. E’ nostra impressione – sottolineano da MAssa Bene in Comune – che quello che sta accadendo non sia altro che un modo per evitare che si vada in profondità, che si identifichino le responsabilità di questo disastro ambientale, che si eviti di andare a toccare situazioni talmente compromesse che nessuno ne uscirebbe sano, nessuno degli attori politici ed istituzionali in causa».
Queste le conclusioni del partito: «Alcune dichiarazioni messe nere su bianco in documenti ufficiali, il fatto che alcune procedure ad oggi non riescano a trovare la via della definizione, le poche o nulle notizie che in questi mesi sono passate tra la popolazione, stanno a dimostrare che molto probabilmente non c’era, e non c’è, tutto l’interesse, tutta quella emotività necessaria affinchè la questione si risolva per il meglio. Complottismo? Non lo sappiamo, ma ad oggi registriamo 25 milioni di euro persi e una popolazione che continua a pagare sulla propria pelle l’inquinamento della falda nella abulia istituzionale e politica del nostro territorio».

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