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No Green pass, nuova azione di protesta: «Martedì 8 alle Poste di Massa senza lasciapassare»

L'associazione Rivoluzione Allegra: «Se non si troverà il modo per espletare il servizio di pubblica utilità, il gruppo legale della nostra associazione procederà con un esposto collettivo»

MASSA-CARRARA – Continuano le azioni di protesta contro il Green pass nella provincia apuana. L’associazione Rivoluzione Allegra lancia il “Posta Day” e annuncia il prossimo picchetto di protesta contro l’impiego dilagante del Green Pass, definito «dispositivo burocratico, privo di qualunque fondamento scientifico e dai palesi riflessi discriminatori», per martedì 8 febbraio davanti alle Poste di viale Eugenio Chiesa a Massa. «Dopo il partecipato picchetto contro il “caos scuola” che si è tenuto venerdì 4 febbraio alla presenza di una trentina di persone davanti al liceo Gentileschi e di una sessantina di fronte al Marconi di Carrara, questo martedì alle 12 – annunciano dall’associazione – ci presenteremo in centro a Massa per sensibilizzare la cittadinanza, le istituzioni, le associazioni di categoria e soprattutto le direzioni di servizi pubblici essenziali, come le Poste, circa la necessità di continuare a garantire le prestazioni dovute».

«Non è infatti più possibile tollerare le scene a cui abbiamo assistito in questi primi giorni di “respingimenti” – evidenziano – con anziani anche vaccinati, ma privi di lasciapassare elettronico, bloccati da agenti privati di sicurezza nel momento in cui dovevano ritirare la pensione; oppure utenti impossibilitati a ricevere e spedire raccomandate pur avendo con sé l’esito negativo del tampone, ma non il Green Pass (per i motivi più diversi e legittimi); o ancora clienti cacciati, con tanto di mobilitazione delle forze dell’ordine, nonostante dovessero svolgere operazioni di necessità sul proprio conto corrente».

«Eppure – sottolineano dall’associazione – basterebbe un minimo di buon senso e di conoscenza della normativa per non infierire su persone già provate da due anni di stato di emergenza, facendo spazio a un’interpretazione meno marziale della normativa: “I titolari degli esercizi commerciali diversi da quelli che soddisfano le esigenze alimentari, mediche e di prima necessità ai sensi del Dpcm 24 gennaio 2022”, si legge infatti nella Faq del governo, “non devono effettuare necessariamente i controlli sul possesso del Green Pass base all’ingresso, ma possono svolgerli a campione successivamente all’ingresso della clientela nei locali”. Il controllo a campione, dunque, già permetterebbe di “smilitarizzare” l’impiego di questo discutibile strumento».

«A ciò si aggiunge che se la legislazione provvisoria prescrive il possesso del lasciapassare per l’accesso ai locali, il servizio pubblico deve essere comunque garantito – ciò che all’opposto può configurare più di un reato, oltre alla violazione di diversi principii costituzionali (art. 3, art. 41): i nostri associati e simpatizzanti si presenteranno pertanto alle Poste per chiedere il disbrigo dei servizi all’esterno. Se non si troverà il modo per espletare il servizio di pubblica utilità, il gruppo legale della nostra associazione procederà con un esposto collettivo. Scopo della vertenza è quello di trovare un compromesso, tra obbligo di Green Pass e diritto al pubblico servizio, che possa risolvere per tutti e una volta per tutte l’incresciosa situazione in essere, malvista ormai a un numero crescente e trasversale di persone».