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Lorenzo Spagnoli e il suo mese alla Juve: “Come vivere in un film”

L'ex vincitore del reality show "Campioni" oggi è presidente e proprietario dell'Imolese in Serie C

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    Riportiamo un estratto dell’intervista fatta dai colleghi di fanpage.it all’ex calciatore Lorenzo Spagnoli, centrocampista classe ’87 di Castelnuovo Magra, figlio del compianto mister Alfio e fratello dell’ex San Marco Avenza Andrea. Una storia incredibile quella di Lorenzo, valido calciatore con esordi nella Carrarese in Serie C, per poi passare a Val D’Aosta e Montevarchi, prima di entrare nel famoso reality show “Campioni”, dove con il Cervia fu uno dei tre vincitori della prima edizione guadagnandosi un mese di allenamenti con la Juventus di Capello (anno 2004). Dopo quella magnifica esperienza nasce uno straordinario “rapporto” con la riviera adriatica, tanto che a fine carriera da calciatore ne inizierà una da dirigente e attualmente è proprietario e presidente dell’Imolese, in Serie C.

    Nelle parole rilasciate a fanpage.it colpiscono gli aneddoti sul periodo alla Juve: “Un esperienza che mi ha formato, mi ha fatto crescere e conoscere tante persone della Serie A, del  mondo del calcio e del marketing”. Con Fabio Capello come allenatore e in spogliatoio totem dal carisma di Ibrahimovic, Buffon, Thuram, Mutu. Una straordinaria avventura che oggi Spagnoli ricorda con intensità: “Mi consideravano uno di loro, non mi sono mai sentito fuori posto. Mi consigliavano e quando mi sono procurato un rigore mi hanno spinto a calciarlo. Pazzesco!…  Non c’era possibilità di emergere anche se tutti mi davano una mano. Era un gruppo pazzesco, praticavano un altro sport: veloci, forti, di qualità assoluta come campioni e uomini, Dopo di loro non c’era nessuno e come poteva esserci se in campo c’era uno come Ibra?”. 

    E proprio su Ibra ricorda uno degli aneddoti che hanno fatto storia: “In una partitella Zlatan prende palla, scarta tutti mette a sedere Buffon e segna. Io, in campo, esulto come un tifoso. Perché tale ero, in rappresentanza di tutti gli appassionati di gran calcio, un privilegiato. Era come vivere un film”.

    Fonte: fanpage.it

     

     

     

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