“Iniziamo col piede giusto… NO alla specializzazione precoce!”
A cura della dott.ssa *Erica Paccini: "Senza l’opportunità di praticare diverse discipline, i bambini potrebbero non sviluppare completamente la componente neuromuscolare, fondamentale per la prevenzione di lesioni"
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PREMESSA
L’attiva fisico motoria o sportiva in età evolutiva e adolescenziale ha un’importanza fondamentale per moltissimi aspetti: sia psico pedagogici che educativi, ma anche fisico motori, muscolo scheletrici, e soprattutto per una corretta strutturazione di base di tutti i principali schemi motori, neuro motori e neuro posturali.
Tutto dovrebbe essere svolto in maniera in primis LUDICO MOTORIA e poi in maniera PREVENTIVA per una corretta impostazione e mantenimento di tutti gli schemi motori e posturali di base. Molto spesso però, il focus principale viene messo solo ed esclusivamente sulla prestazione sportiva e si può andare in contro a molti RISCHI E CONSEGUENZE, più o meno gravi.
Se non si adottano delle giuste norme preventive e compensative, è stato ampiamente dimostrato che i giovani atleti possono andare incontro a numerose problematiche “da sovraccarico precoce”, quali, ad esempio:
1) Insorgere di patologie da vero e proprio sovraccarico in età precoce;
2) Insorgere di problematiche posturali direttamente causate da questi squilibri o stimoli non idonei;
3)Peggioramento di quadri di instabilità posturale o di problematiche in fase iniziale che dovrebbero invece essere identificate e corrette proprio in questa fase della vita;
Queste problematiche, al giorno d’oggi hanno purtroppo una frequenza altissima, nei giovani calciatori e non solo. E’ pertanto fondamentale inserire NORME E LINEE GUIDA PREVENTIVE fin da subito, nel momento stesso in cui avviene il loro primo approccio alla pratica sportiva.
I Rischi di una precoce specializzazione sportiva
Impegnarsi in programmi di allenamento intenso tutto l’anno in un unico sport in età precoce, può causare esiti negativi per alcuni giovani atleti, come lesioni da uso eccessivo, esaurimento e abbandono. Moltissimi studi, dimostrano inoltre che un atleta altamente specializzato ha maggiore probabilità di avere traumi o lesioni da uso eccessivo rispetto a un “non specializzato”.
La scarsa presenza di attività diversificate nelle attività sportive agonistiche, potrebbe non consentire ai giovani atleti di sviluppare le appropriate abilità neuromuscolari che sono fondamentali nella prevenzione degli infortuni, e non consente il riposo necessario dall’uso ripetitivo degli stessi segmenti nel corpo.
Il trasferimento di abilità con diversificazione degli stimoli,è pertanto importante nello sviluppo dell’atleta a 360°.
La specializzazione sportiva inizia quando vengono superati gli 8 mesi all’anno, in un singolo sport principale e si abbandonano tutti gli altri sport. L’aumento del grado di specializzazione è positivamente correlato con un aumentato rischio di lesioni da uso eccessivo. Dato che le richieste competitive sono superiori per un atleta specializzato, la pressione per il successo e un programma intenso di competizioni che durano anche 6 ore, senza un adeguato riposo, sono state implicate come grave fattore di rischio per infortuni.
Sulla base delle prove attuali, potrebbe essere meglio limitare l’allenamento specializzato a meno di 16 ore settimanali, e gli allenatori dovrebbero introdurre adeguati periodi di riposo programmati e monitorare le sensazioni dei ragazzi. Migliore comunicazione può aiutare a limitare i potenziali rischi degli atleti specializzati.
Per concludere:
* L’educazione fisico motorio dovrebbe lavorare sempre su un modello “alternativo” per lo sviluppo di un atleta specializzato, con un’alfabetizzazione fisico motoria volta ad ampliare il loro bagaglio motorio.
* Senza una varietà di attività e stimoli di costruzione delle abilità nella prima infanzia, i ragazzi non riescono a massimizzare il loro sviluppo fisico e le loro abilità atletiche.
* I programmi dovrebbero considerare le componenti di sviluppo anatomiche, fisiologiche e l’unicità psicosociale.
* Nuove idee sui programmi di attività volte allo sviluppo fisico dei giovani, possono rivelarsi preziosi per i giovani allenatori.
* L’integrazione di sedute di educazione fisico motoria globale ai normali protocolli di allenamento, permette di sviluppare capacità ed abilità preventive e protettive.
* Un approccio multisport, che introduce un campionario di esperienze varie, può indurre miglioramenti nella anche nella globale forma fisica e nelle performances.
* Se un bambino/ragazzo sceglie di specializzarsi, continuare a tutelare anche tutti gli altri aspetti che vanno al di là della tecnica e della performance sportiva specifica, fornisce un ulteriore vantaggio che può aiutare a migliorare le capacità motorie, migliorare le prestazioni sportive e soprattutto ridurre il rischio di lesioni.
* Al contrario, senza l’opportunità di praticare diverse discipline, i bambini potrebbero non sviluppare completamente la componente neuromuscolare, fondamentale per la prevenzione di lesioni.
Nel prossimo articolo, approfondimenti sui quadri di “di instabilità posturale” più frequenti che dovrebbero invece essere identificate e corrette proprio in questa fase della vita.
“La Salute di bambini e ragazzi è preziosa, perchè è la base della loro Salute futura. Prevenire è meglio che curare, sempre!E soprattutto, Prevenire si può, sempre!”
*Erica Paccini
Dott.ssa Scienze Motorie
Chinesiologa – Posturologa
Fondatrice e CEO di Fisiogin
Autrice del libro “ Postura su misura”
Per info o chiarimenti: ericapaccini@yahoo.it