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Pontremolese, "leggenda" Della Bartolomea: «Il mio sogno è vedere la gente intorno a me felice»

Oltre a volare ancora in Promozione, è allenatore dei portieri di Prima Squadra, Juniores e Settore Giovanile azzurro

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Sembrava che con la scorsa stagione finisse la sua carriera col calcio giocato per dedicarsi alla sua seconda passione, allenare. Ma invece Matteo Della Bartolomea, detto “leggenda” (nella foto in maschera), non ha resistito alle lusinghe di mister Ruvo e si è rimesso i guanti per un’altra avventura in Promozione. Partito come secondo di capitan Sardella, quando chiamato in causa lo ha sostituito con prestazioni impeccabili, come nell’ultima gara contro il Tempio Chiazzano, dimostrando che nonostante i suoi 38 anni ha ancora molto da dire.

Sembrava che appendessi i guanti al chiodo e che ti dedicassi solo all’insegnamento, invece hai accettato di rimetterti in gioco in Promozione e adesso stai giocando da titolare, difendendo la porta della capolista in maniera impeccabile. Cosa hai da dire a riguardo?

“Ho accettato questo ruolo d’accordo con Mister Ruvo e la società, la voglia di continuare ad accettare nuove sfide fa parte del mio carattere e nel momento in cui c’è stato da sostituire il nostro Capitano non ho esitato un secondo a rimboccarmi le maniche e mettermi a servizio del mister e dei miei compagni.”

Altra vittoria e primato mantenuto. Sembra che in questo momento stia venendo tutto. Come stai vivendo questo periodo particolarmente positivo?

Sto vivendo tutto con il massimo entusiasmo, è giusto godersi il momento ma senza lasciarsi “gongolare” troppo dall’entusiasmo che si respira a Pontremoli. Penso che, soprattutto alla mia età, serva portare all’interno dello spogliatoio il giusto mix: “Rimaniamo con i piedi per terra ma senza perdere la consapevolezza dei nostri mezzi…! Il mister ormai c’ha insegnato a giocare ogni domenica a viso aperto contro tutti, non perdendo mai di vista quello che rimane l’obbiettivo: la vittoria. Il salto di qualità che abbiamo fatto da quando è arrivato Ruvo è stato proprio quello di vedere una maniacale cura dei dettagli, sfruttando il suo credo del gioco e facendo rendere il nostro gruppo al massimo delle sue possibilità”.

Com’è il rapporto con il tuo compagno di reparto Sardella, considerato un portiere top di categoria? Come hai vussuto l’idea di partire come secondo alla tua età?

“Partire da secondo alla mia età dietro ad un portiere come Gianluca non è stato assolutamente un problema anzi, ho concentrato tutte le mie attenzioni su di lui. Abbiamo iniziato il lavoro su campo addirittura a metà luglio sotto gli occhi di un “fratello” e un professionista come Mirko Balestracci. Stiamo raccogliendo il frutto del lavoro, del tempo e dei sacrifici… per me prima di essere un gran portiere Gianluca è un amico e merita il rispetto che si porta ad un grande capitano, come ha dimostrato di essere in questi 2 anni”.

Passando all’altro tuo ruolo, allenatore dei portieri di Prima Squadra, Juniores e Settore Giovanile. Come sta andando queste prima esperienza? Riesci a far combaciare bene le due cose?

“Avere più ruoli da coprire non è mai facile. La cosa fondamentale è la passione con cui si affronta ogni cosa, senza tralasciare la voglia di migliorarsi sempre. Tutti i giorni sono sul campo, abbiamo iniziato un lavoro di coordinamento della metodologia nel lavoro specifico del portiere, dalla Scuola Calcio alla Prima Squadra… tutto ciò permette al team di lavorare seguendo obiettivi univoci e questo crea un processo chiaro e lineare. Stiamo emergendo anche per tutto ciò che la società ha deciso di investire sulla formazione proprio dei nostri educatori-istruttori, sul rapporto di collaborazione con altre società della zona, con la massima umiltà, lasciando da parte campanili e tutto ciò che può nuocere ad un bambino che ha solo voglia di divertirsi con un pallone tra i piedi . Lasciatemi ringraziare Fabio e Stefano che nell’ultimo mese mi hanno dato una mano su campo, grazie davvero!”

Qual è il tuo sogno al termine di questa stagione?

“Il mio sogno è, e sarà, vedere la gente intorno a me felice, di me ma soprattutto del mio e del nostro lavoro. Vedere un portierino approcciarsi ad un ruolo splendido come questo “divertendosi” deve essere la giusta base, salendo con le categorie e con gli anni poi arriverà anche la ricerca della prestazione e del risultato, ma sarà una conseguenza. Vorrei tanto andare avanti con tutti i ruoli che sto facendo: giocatore, preparatore, coordinatore, senza perdere di vista neanche per un secondo che sto facendo tutto ciò che mi piace fare.. si proprio tutto questo! Quando non avrò più stimoli e risultati per solo uno di questi ruoli sarò il primo a farmi da parte.. ad ora però ci voglio dare dentro “a bomba“!

Grazie come ogni anno per lo spazio che mi avete riservato, siete il top! Un saluto e un abbraccio a Calcio Massa Carrara e a tutti i suoi lettori”.

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