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Massese, Mariani: "Anni intensi vissuti da capitano e da massese!"

Parla il numero 11 scelto dai tifosi per la Top11 dei bianconeri: "Sono arrivato a 35 anni, ci tenevo a fare bella figura"

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Ci siamo. I tifosi della U.S. Massese 1919 hanno scelto gli undici giocatori che andranno a comporre la Top11 della storia bianconera. Un successo di votazioni e di discussioni sul sondaggio, lanciato dal noto gruppo Io Tifo Massese insieme alla redazione di Calcio Massa Carrara, hanno animato la community social dei supporters degli aquilotti fino alla definizione dell’ultima maglia disponibile per trovare posto nella prestigiosa e temibile formazione.
E per chiudere l’undici titolare è stato scelto l’ex capitano Stefano Mariani, protagonista nei fantastici anni ’90 in C1.

Un altro massese, sono 7 in totale considerando Zana e Vitali come cittadini adottati, e un altro pilastro della formazione che all’inizio dell’ultimo decennio del secolo scorso aveva restituito al pubblico la gioia della C1, dopo Murgita.
Una carriera da invidiare, cresciuto nel settore giovanile del Torino come Dante Bertoneri, numero 10 della Top11, Mariani arriva a Massa soltanto alla fine del suo percorso da calciatore. Ma nonostante i suoi 35 anni, l’esperienza messa a servizio della rosa e le grandi prestazioni saranno fondamentali in quegli anni per raggiungere delle complicate salvezze, con la fascia da capitano al braccio.
Sono arrivato alla Massese a 35 anni, ma ho vissuto quelle 4 stagioni molto intensamente. Da massese e da capitano ci tenevo a fare bella figura. ” – commenta Mariani ai nostri microfoni – Sono stati anni belli per me e credo anche per i tifosi. Affrontavamo e avevamo formazioni forti. Mi fa piacere che ancora si ricordino.“.

Un calcio diverso quello vissuto da Mariani e da tutta la Massese in quegli anni. Piazze importanti si giocavano una difficile promozione passando anche dal “Degli Oliveti” e le profonde differenze di budget rendevano dura la vita alle realtà come Massa. Ma con un capitano come Mariani, disposto a sacrificarsi per la squadra, era più facile per tutti. “Mi ricordo che in una gara contro il Mantova giocai da centrale difensivo. – prosegue Mariani – In fondo a Torino ho iniziato come libero per poi piano piano spostarmi verso l’esterno. Per quella partita eravamo in difficoltà dietro perciò andai da mister Neri e gli dissi che ero disposto a giocare come centrale, sapevo farlo. Ci fu un po’ di confusione in quella partita. Volevo essere un punto di riferimento per i tanti ragazzi che in quegli anni uscivano da Massa. Noi un po’ più esperti siamo stati bravi anche nel parlare con gli allenatori per cercare di dare spazio ai più giovani. Consigliai io al mister di far giocare Milanese.

Per raggiungere la maglia da titolare della Top11 bianconera l’ex capitano ha dovuto battere la dura concorrenza di un suo ex compagno di squadra: Romairone. Lui e Murgita erano la coppia che in quegli anni faceva sognare le migliaia di appassionati che colmavano gli spalti, trascinando la squadra a suon di reti, ma sempre col supporto di Mariani. “Penso che la coppia Murgita-Romairone fosse uno degli attacchi più forti del campionato. Avevano faticato fino alla fine del girone d’andata, ma dopo un confronto con il mister decidemmo tutti per avere un approccio più offensivo tatticamente e loro incominciarono a segnare a raffica. Si combinavano bene: Murgita era un attaccante che collaborava di più con la manovra della squadra, mentre Romairone era il classico centravanti d’area. Io giocavo come esterno d’attacco. Avevano un grande apporto.“.

Sono tante le partite e i ricordi che Mariani ha collezionato nelle sue 4 stagioni con addosso la casacca bianconera, quella di casa, ma probabilmente per i tifosi lo spareggio salvezza vinto contro i rivali dello Spezia rappresenta l’apice della gioia degli anni ’90. Un rapporto speciale, quello tra Mariani e i derby: “Impossibile scordare lo spareggio con lo Spezia. Una partita tribolata fino all’ultimo, loro sbagliarono un gol sotto porta al 120′. Una grande soddisfazione considerata la rivalità e quanto i tifosi sentissero quella partita. Da massese devo dire che non ho mai perso un derby con la Carrarese, e anche questa è un’altra soddisfazione. Contro i gialloblù ho perso solo una volta quando giocavo a Parma. Comunque quelli erano derby veri, caldi.“.

Un capitano e un giocatore che i tifosi bianconeri difficilmente potranno scordare, anche a distanza di 25 anni dalla sua ultima partita al “Degli Oliveti”. “Non posso che ringraziare i tifosi. Sono stati anni divertenti quelli, anche perché giocavamo spesso con lo stadio pieno. Qualche ragazzo che veniva allo stadio all’epoca ancora i ferma per strada e mi fa molto piacere. Questo riconoscimento è l’ennesima prova che ancora si ricordano di me e mi fa molto piacere.

NICOLA BONGIORNI

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