«Giù le mani dal Campo dei Pini». 700 firme per salvarlo

Non solo il problema dell’inagibilità dello stadio dei Marmi. Sul fronte delle strutture sportive di Carrara, c’è quella ormai annosa del Campo dei Pini di Marina, terreno di gioco storico de La Portuale società calcistica che oggi non esiste più. A intervenire sulla questione Campo dei Pini è un gruppo di cittadini marinelli che a oggi ha raccolto circa 700 firme per dire un chiaro no allo smantellamento dell’impianto sportivo chiuso da circa 6 anni. Riportiamo di seguito il testo della petizione.

Al sindaco del comune di Carrara: vorremmo soprattutto richiamare l’attenzione su un tema, per noi, di enorme importanza: il significato del campo sportivo e la sua conservazione. Nel corso degli anni il “Campo dei Pini” ha assunto per molti Marinelli un valore inestimabile, per non dire magico. Da più di 70 anni su questo campo si è giocato a calcio; adesso, da più di 6 anni, questo campo, storia di Marina, è diventato una giungla. La storica società: La Portuale non esiste più e così succederà al Paradiso, unica società di calcio rimasta a Marina. Con questa iniziativa e con la raccolta di firme, vogliamo mostrare che a Marina ci sono moltissime persone stufe di vedersi cacciare dai propri luoghi di incontro. Vogliamo mostrare che la nostra società non toglie ai giovani il loro punto di incontro preferito e non vogliamo che: “Si favoriscano altre aziende o persone singole”. Per questo motivo pretendiamo che il Consiglio Comunale di Carrara prenda immediatamente posizione contro la demolizione del Campo dei Pini e che si adoperi per riportarlo ad essere agibile. Quindi lanciamo un appello al Comune pronunciando una frase significativa: “Diciamo Basta! Il campo sportivo dei Pini non si tocca”. Seguono oltre 674 firme raccolte in più punti di Marina a stamattina; e abbiamo da ritirare ancora tre fascicoli. Siamo andati dal sindaco ma lui non vuol parlare con almeno 674 concittadini che chiedono una soluzione immediata e positiva per il nostro Campo dei Pini. Sopra c’è una giungla di sterpaglia, una bomba in caso d’incendio, ma cosa ci cova sotto?