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Lettere al direttore

«Eliminare i pini da viale Colombo, possibile che non ci siano altre soluzioni?»

I lavori partiranno lunedì e alcuni cittadini sono preoccupati e hanno scritto alla Voce Apuana: «Una scelta dolorosa»

Gentile direttore,
è di questi giorni la notizia che l’amministrazione comunale di Carrara abbatterà tutti i pini sul viale Colombo perché ritenuti di troppo difficoltosa manutenzione.
Alla lettura della notizia da cittadina mi sono sentita derubata di memoria e identità.
I pini per ogni marinello rappresentano una silenziosa presenza compagna di ogni passo della nostra vita. Da bambini a passeggio per la mano alla mamma si raccoglievano pinoli, più grandi andando al mare in bicicletta si cercava la loro ombra per soffrire meno la calura estiva.
Sono ferita nel leggere che si è deciso la loro eliminazione solo perché ci sono cause contro l’amministrazione dovute all’affioramento delle loro radici. Ancora una volta si mette davanti all’economia tutta una serie di valori di identità, ricordo e cultura “beni immateriali” che non hanno modo né possibilità di essere tutelati.
Si è deciso di sostituire i pini con le palme. Non sono un botanico né un paesaggista ma i pini sono anche l’ultimo ricordo di come era il nostro litorale prima dell’urbanizzazione.
Cancelliamo memoria storica e naturale assieme.
Un bel colpo di spugna.
Possibile che non ci sia modo di evitare l’abbattimento di ben 17 piante sane e centenarie, proseguendo poi con altre?
Nella sonnolenta città provinciale alla vigilia dell’estate mi pare che almeno una voce se non di critica ma di analisi sia giusto che si levi.

Distinti saluti
Chiara Caleo

Gentile Chiara,
innanzitutto grazie per averci scritto. Sicuramente i pini rappresentano una caratteristica storica di Marina di Carrara, per questo saranno sostituiti solo quelli lungo i perimetri delle strade. Una scelta certamente dolorosa che non può essere però inquadrata solo all’interno di una mera cornice economica. In questo caso si tratta di una rimozione dovuta al mantenimento della sicurezza su strade e marciapiedi per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Una decisione, questa, condivisa peraltro anche da Legambiente, presente alla conferenza stampa dell’assessore Andrea Raggi in cui è stato presentato il progetto di rimozione delle storiche alberature.
Matteo Bernabè
Direttore La Voce Apuana

E sull’argomento è intervenuto anche il professor Riccardo Canesi, ambientalista di lunga data, il quale ha inviato una lettera al sindaco Francesco De Pasquale. La riportiamo di seguito.
Gentile Sindaco, ho appreso con un certo sconcerto della decisione del Comune di eliminare tutte le alberature di pino in Viale Colombo .
Le chiedo se, prima di assumere questa importante scelta, abbiate valutato bene tutte le conseguenze.
Premesso che, ovviamente, condivido la vostra preoccupazione in merito alla sicurezza per le persone e per le cose che, a mio parere, può essere comunque perseguita senza l’abbattimento, temo che non abbiate valutato appieno il valore di queste piante da un punto di vista storico, estetico e soprattutto ecologico (produzione di ossigeno, abbattimento CO2, contenimento polveri sottili e rumore, ombra).
Direi anche identitario per quello che rappresentano nell’immaginario collettivo di molti carraresi .
Prima di tagliare piante di oltre cinquant’anni bisognerebbe sempre pensarci due volte .
Non mi sembra condivisibile la tesi dell’Ass. Raggi sulla necessità di evitare contenziosi coi cittadini .
Quelli ci saranno comunque sempre su qualsiasi problema. Chi amministra e chiede il consenso dei cittadini deve sempre metterli in conto ma la buona politica è cercare di conciliare i diversi interessi e non farsi condizionare da chi strilla di più e/o rappresenta istanze particolari.
Resto inoltre stupito dal fatto che, un progetto così importante non sia stato oggetto di nessuna partecipazione popolare, a dispetto degli altri incontri sul water front (e viale Colombo è comunque water front) e di un caposaldo politico-culturale del suo Movimento che è la democrazia dal basso e la consultazione continua (per il momento – mi risulta – solo degli aderenti e non di tutti i cittadini).
Le chiedo di riflettere attentamente su questa rilevante trasformazione urbana che banalizzerà con anonime, ornamentali e inutili (sul piano ecologico) palme un tratto, seppur piccolo, di costa mediterranea.
Considerato l’inizio della stagione balneare e il conseguente aumento dei flussi di persone e auto sarebbe forse il caso di rimandare l’intervento di qualche mese.
Il tempo potrebbe portare consiglio. Fermiamoci finché siamo in tempo!
Cordiali saluti.

Prof. Riccardo Canesi