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«Concessioni balneari, a Carrara tutto tace mentre molti Comuni cercano soluzioni»

Il consigliere Mirabella (Lista Ferri) si scaglia contro la sindaca Arrighi: «Dopo le ultime sentenze del Consiglio di Stato, appare sempre più urgente che faccia sapere quali iniziative intenda assumere nell’immediato»

CARRARA – «Imbarazzante immobilismo e assenza di trasparenza del sindaco Arrighi sulle concessioni balneari. Tre sentenze del Consiglio di Stato chiariscono ancora una volta che le proroghe varate dai governi Conte, Draghi e Meloni non sono valide e che i permessi sono scaduti a fine 2023. Pertanto, è stata ribadita la necessità per i Comuni di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni ormai scadute. La stagione turistica è già iniziata e gli imprenditori locali sono sempre più preoccupati per il loro futuro, così come i cittadini, che vorrebbero essere informati su chi gestirà ombrelloni e sdraio. Tuttavia, Arrighi e la sua maggioranza, nonostante i 30.000 euro spesi per il consulente giuridico Carlo Lenzetti, sono inerti da mesi e non sembrano avere idee in merito». Si scaglia contro la sindaca Serena Arrighi il consigliere di opposizione della Lista Ferri, Filippo Mirabella.

«Dopo le ultime sentenze del Consiglio di Stato, appare sempre più urgente che il sindaco Arrighi faccia sapere quali iniziative intenda assumere nell’immediato o se l’intenzione dell’Amministrazione è quella di aspettare l’emanazione della legge dello Stato. Ricordiamo che il massimo organo di giustizia amministrativa ha affermato che è da respingere qualsiasi estensione delle concessioni oltre il 31 dicembre 2023, se non è finalizzata alle evidenze pubbliche, puntando il dito contro le amministrazioni comunali che si sono avvalse della proroga tecnica di un anno concessa dalla legge 118/2022 del governo Draghi, senza avere ancora avviato le gare. Chiedo: c’è una delibera di giunta sulle concessioni balneari? Sono state già avviate le procedure di gara? Va da sé che comunque sarebbe già tardi, in quanto i tempi necessari per le procedure selettive di evidenza pubblica richiedono un intervallo di alcuni mesi fra la scrittura dei bandi, il periodo per la pubblicazione, l’esame della commissione valutatrice ed eventuali ricorsi. Infatti, sul demanio marittimo sono molto frequenti i ricorsi. Inoltre, alla Arrighi è già stato notificato il ricorso al presidente della Repubblica da parte di una delle tre associazioni di Marina, la Rete Costa Apuana-Marina di Carrara di Claudio Santi. Quindi, il rischio per dirigenti ed amministratori di incorrere in responsabilità civili e penali, rischiando di rispondere personalmente dell’applicazione di leggi in contrasto con il diritto europeo, è alto».

«La domanda a questo punto è: l’amministrazione ha valutato le problematiche di carattere urbanistico ed edilizio, mappando i singoli casi ed individuando le questioni più complesse oltre che in riferimento ai bagni, anche alle concessioni di ristoranti, bar, cantieri navali, chioschi e magazzini? In questi giorni sempre più comuni limitrofi stanno avviando i bandi e appare sempre più urgente che anche l’amministrazione Arrighi prenda una decisione. La voce dei balneari e delle associazioni di categoria è univoca: chiedono a gran voce l’individuazione dei criteri per consentire ai tanti operatori onesti di vedere riconosciuti l’avviamento della propria attività e gli investimenti fatti nella stessa. Inoltre – prosegue Mirabella – auspicano che venga impedito che arrivino sul mercato soggetti finanziari che possano partecipare alle gare forti della propria potenza economica, al fine anche di evitare gli allarmi che le forze dell’ordine lanciano da tempo circa l’interesse della criminalità verso le concessioni balneari. Ultima richiesta, visto che l’articolo 49 del Codice della Navigazione non prevede indennizzi per i concessionari da parte dello Stato, sarebbe quella di imporre a carico dell’eventuale subentrante nella concessione il ristoro a favore dell’imprenditore uscente, che vedrebbe in questo modo valorizzati gli investimenti effettuati negli anni».

«Vi sono altre importanti considerazioni emerse nelle ultime ore sulla questione: il Consiglio di Stato tiene a precisare che non risulta essere decisiva la scarsità delle spiagge, in quanto anche ove si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. In conclusione, chiedo quali iniziative urgenti il sindaco Arrighi e la sua maggioranza intendano promuovere per adottare immediatamente i necessari atti che consentano di procedere all’emanazione dei bandi di assegnazione delle concessioni demaniali marittime, sulla base di criteri di ragionevolezza e trasparenza, che tengano conto in particolare della storicità delle attività in essere, dei livelli occupazionali assicurati, degli impegni ambientali assunti, riconoscendo altresì – conclude Mirabella – un equo ed adeguato indennizzo per gli investimenti realizzati dai concessionari uscenti».