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Cisl e Filca Cisl sulle Apuane: «L’unica strada è quella del confronto anche con gli ambientalisti»

MASSA-CARRARA – «L’importante partecipazione ed il consenso ottenuto dal convegno e dalla manifestazione organizzati nei giorni scorsi su marmo escavazione ed ambiente, l’apparente strano disinteresse all’ascolto da parte di chi è preposto al governo del territorio, la continua diminuzione occupazionale del settore, soprattutto al ‘monte’ (diminuzione coerente con l’introduzione dei nuovi macchinari da taglio – paradossalmente molto utile in tema di sicurezza su lavoro), la necessità diremmo strategica di organizzare una vera filiera al piano composta di siti, terreni e capannoni non ridotti a semplici depositi che non rappresentano occasioni per creare nuova occupazione, sono tutti elementi che abbisognano di chi, guardando al bene delle nostre comunità umane e del territorio, intende porsi in confronto per portarli a sintesi, con i diversi mondi che si interfacciano sul piano industriale, occupazionale, ambientale, civile». Questo è il parere di di Cisl e Filca Cisl dopo la manifestazione che sabato scorso si è svolta per le strade di Carrara a salvaguardia delle Apuane.

«Cisl Toscana Nord e la Filca Cisl sono pronte a confrontarsi ed entrare in sintonia senza posizioni preconcette e preconfezionate ma proponendo idee e valori chiari per guardare ad un percorso nuovo caratterizzato da vedute più ampie e più coraggiose e rimangono disponibili al confronto con l’Associazione Industriali che fino ad ora ha avuto un atteggiamento poco incline all’ascolto, almeno a Massa Carrara. Cisl Toscana Nord ritiene che tutto il sindacato confederale debba e possa fare uno sforzo ulteriore per confrontarsi con i vari soggetti portatori di interessi ponendosi con un visione diversa che non si limiti, come sovente accade, ad analisi locali un po’ chiuse e meramente partigiane. – continuano – Lo dobbiamo riconoscere: le Apuane non sono solo nostre (dei carrarini, dei massesi, dei versiliesi, dei lunigianesi e dei garfagnini) ma essendo un bene comune così ampio ed importante sono sentite come loro anche dal resto della popolazione toscana, ligure e non solo. Gli adempimenti burocratici generati dalla nuova stagione di rivisitazione della legislazione sul marmo ed in essere a seguito dell’entrata in vigore della Legge Regionale n.35, adottati nei singoli Comuni stanno ormai dimostrando che la “fotografia” (realizzata dalla loro attuazione e applicazione) di un determinato contesto di escavazione non è in grado di rispondere alla velocità di aggressione al monte impressa dal combinato disposto formato da nuovi macchinari e dalle attività estrattive ‘private’».

«Senza voler ragionare in termini di una sorta di “neoluddismo” (chi distruggeva i macchinari pensando in questo modo di fermare la produzione industriale) è evidente l’esigenza di mettere testa, attenzione ed impegno nel considerare che le sempre più evidenti prese di posizione nella società civile a favore della difese delle Alpi Apuane non sono più solo un nostro problema, ma interesse di molti, che, a ragione, vogliono dire la loro. – concludono – Riteniamo e ribadiamo come Cisl e come Filca Cisl che l’unica strada possibile da percorrere è quella del confronto: diversamente l’esito continuerà ad essere il solito, ovvero un far west sregolato che tende ad alimentare ed elevare di molto la conflittualità».