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«Marmettola all’ex cava Viti? No, grazie», Rifondazione boccia la proposta del Pd

MONTIGNOSO – «L’ipotesi avanzata dal Pd di stoccare la marmettola prodotta dalle aziende di escavazione nella ex Cava Viti, ci trova assolutamente contrari. In primo luogo perché ex cava viti deve chiudere, come già indicato dal consiglio Regionale e da diversi consigli comunali, compreso quello di Montignoso. L’ipotesi di ulteriori rifiuti da apportare nel sito ci pare l’ennesimo tentativo di riaprire la cava usando un trucco burocratico. Cittadini, associazioni e anche politica a questo punto sono stati chiari: quel sito va chiuso e iniziato il percorso di bonifica che non sarà né facile né breve e pertanto avanzare questa ipotesi va contro le volontà popolare e sposta in avanti il ripristino all’uso collettivo di quei luoghi». Questa è l’opinione del Partito di Rifondazione Comunista, contro la proposta del Pd.

«Due. Il problema marmettola non può passare come un problema della collettività quando invece è un problema di inquinamento industriale che  inquinamento industriale che viene ignorato sistematicamente da chi lo produce. Invece di prendere atto della problematica ambientale e trovare soluzione alla fonte, si prova ancora una volta a scaricare sulla collettività il danno prodotto, sposando la logica della privatizzazione dei profitti e socializzazione dei costi, invece di adottare finalmente il concetto “chi inquina paga”.  – continua la nota di Rifondazione – Ci meraviglia che nonostante i danni alla popolazione di Forno, rimasta per oltre 10 gg senza acqua potabile a causa delle infiltrazioni della marmettola nella sorgente del Frigido, si faccia finta di nulla e si provi ancora a scaricare su tutti noi un problema che chi inquina non affronta da anni, anzi continua a scaricare nelle sorgenti e nei fiumi».

«Come Rifondazione Comunista Massa-Carrara riteniamo che la politica oggi debba affrontare il problema dell’inquinamento da marmettola in modo serio e definitivo, chiamando alle proprie responsabilità chi inquina, cambiando definitivamente il paradigma ambientale, spesso annunciato ma mai praticato. – conclude – Avvisiamo da subito che, ricatto occupazionale già ventilato e operazioni di greenwashing sulla falsa economia circolare, saranno dal nostro partito contrastate politicamente e comunicativamente richiedendo che politica e organi di controllo facciano la loro parte».