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L’attacco al Parco delle Alpi Apuane: «Operato rivolto a favorire l’attività estrattiva»

APUANE – «Non vi è dubbio che l’operato del Parco sia rivolto esclusivamente a favorire l’attività estrattiva, ora a colpi di nulla osta che permettono modifiche al piano estrattivo, modifiche teoricamente “di poco conto” ma non presentate all’attenzione degli interessati; ora attuando la convivenza con i tritoni dopo aver fermato anni fa l’escavazione a lora tutela; ora spostando il confine del Parco (cava  Romana e cava Piastreta) a danno dell’area protetta; da ultimo modificando le normative senza un parere dell’avvocatura regionale, né degli uffici tecnici della Regione e neppure della Soprintendenza». Apuane Libere, Cai e Tam Cai Massa, Gruppo di Intervento Giuridico presidio Apuane, Italia Nostra Massa-Montignoso e La Pietra Vivente attaccano l’operato del Parco delle Alpi Apuane, in materia di cave ed escavazione del marmo, con un comunicato congiunto.

«È grazie alla delibera del consiglio direttivo che porta da 2.000 a 3.000 mc il quantitativo che si può estrarre in più senza fare una nuova procedura di Via, che si favorisce ancora una volta cava Biagi, riaperta in violazione del Pit, con il consenso dell’ufficio cave del Comune che ha “perdonato” che la Ditta avesse iniziato a scavare una galleria senza uno straccio di autorizzazione. E se ora si trova marmo fratturato che importa? Un nulla osta di qua e uno di là e il progetto viene modificato e ci si aggiunge pure un po’ di materiale in più. – concludono – Ancora una conferma, se ce ne fosse bisogno, che questo è il Parco delle cave apuane».