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Massa, è polemica Panesi-Persiani. Il sindaco: «Ecco perché non ho rinnovato l’incarico»

La controreplica dell'ex amministratore di Master Srl: «Ho inviato gli accertamenti più tardi perché eravamo sotto elezioni. Nessun danno alle casse comunali»

MASSA – «Di fronte a certe esternazioni è doveroso intervenire. Non mi riferisco tanto al desiderio di Corrado Panesi di candidarsi a sindaco di Massa (affari suoi), piuttosto alle ragioni che non hanno consentito la sua riconferma alla guida di Master». Inizia così l’intervento con cui il sindaco Francesco Persiani replica all’ex presidente di Master Srl, Panesi. «Premesso infatti che il dottor Panesi, in possesso di tutti i requisiti tecnici per ricoprire il predetto incarico, non è stato né defenestrato né estromesso da Master, più semplicemente allo scadere del mandato triennale non ho ritenuto sussistessero più le condizioni per rinnovargli l’incarico per un altro triennio. Niente di più niente di meno».

«Per me la cosa sarebbe finita lì se Panesi da quel momento, non avendo a quanto pare gradito la sostituzione, non si fosse autoinvestito del ruolo di principale oppositore e critico della mia amministrazione. Anche qui, tuttavia nulla di cui preoccuparsi, poiché le sue aspre critiche oltre a non ricevere molti consensi sono apparse ai più frutto di risentimento vendicativo per aver perso un ruolo cui, si vede, teneva un po’ troppo. Ora però le dichiarazioni iniziano a essere pesanti e meritevoli di replica a tutela della immagine mia e dell’amministrazione. Solo per questa ragione sono indotto a dover rendere pubbliche le ragioni che mi hanno indotto a non rinnovare al dottor Panesi l’incarico di amministratore unico di Master».

«Come in altri casi e ruoli, il rapporto fiduciario tra sindaco e collaboratori deve essere totale. Nel caso di specie molte circostanze hanno incrinato la fiducia verso Panesi nel corso del suo triennio. Alcune per ovvie ragioni di riservatezza e tutela in primis della Master non possono essere divulgate in questa sede (poiché coinvolgono persone e dati sensibili), ma un paio di eventi possono e devono essere narrati per chiarire una volta per tutte il perché delle scelte. Il primo: orbene, nell’ultima relazione al bilancio del mandato Panesi, costui scrisse che l’amministrazione non gli avrebbe dato l’input di notificare avvisi di pagamenti arretrati, con rischio di prescrizione di ingenti crediti e danno erariale, perché trovandosi in epoca di elezioni regionali non sarebbe stato politicamente vantaggioso».

«Ebbi immediatamente a smentire tale circostanza chiedendo a Panesi di rettificare quanto formulato e ciò in forza di alcune e-mail con cui prima il sottoscritto e di seguito l’assessore Baratta lo sollecitavano a notificare gli avvisi, così di fatto facendo l’esatto contrario di quanto voleva sostenere lui, forse per coprire eventuali sue inadempienze. La seconda ragione deve essere individuata in una valutazione complessiva del suo operato, che dopo tre anni di guida di Master vedeva una società non ancora efficiente e con molte problematiche irrisolte tra cui i rapporti con i dipendenti e gli uffici comunali dei tributi. Oggi apprendo persino di una presunta, e mai comunicata all’amministrazione, denuncia alla Corte dei Conti».

«In ogni caso mi pare che la questione da egli citata sia mal posta non solo sui numeri ma altresì sul periodo storico preso in esame (in ogni caso certamente antecedente a questa amministrazione poiché diversamente il primo responsabile sarebbe lo stesso amministratore pro tempore, cioè lo stesso Panesi). Ricordo infine quando Panesi attaccò sui social una ragazza, che poteva essere sua figlia, lui che oggi si propone quale protettore delle future generazioni, solo perché aveva disturbi alimentari. Anche queste cadute di stile lo hanno reso non idoneo a rivestire incarichi pubblici. Faccia pure il Don Chisciotte, il Robin Hood e pure il Peter Pan se desidera, nel frattempo se ne faccia una ragione: ognuno è artefice del proprio destino».

La controreplica di Panesi

E la controreplica di Panesi non si è fatta attendere: «Leggo ora le repliche del sindaco – ha scritto l’ex au di Master – bene, rispondo come mio solito fare senza veli : 1) vero che mi avevano chiesto di inviare gli accertamenti prima delle votazioni regionali di settembre. Ma siccome mi sembrava politicamente stupido mandarli sotto votazione le ho inviate 30 giorni dopo, in ottobre. Nessun danno alle casse comunali, un favore ai partiti di maggioranza che con questa scelta stupida avrei penalizzato assumendomene oltretutto la colpa».

«2) esiste esposto alla Corte dei conti per accertamenti Imu Tari Tasi non inviati nel periodo in cui dalla amministrazione fu nominato un direttore generale dipendente dell’ufficio tributi responsabile, per statuto e contratto di nomina, della gestione Master (che per gestione provvede all’invio degli accertamenti) tale soggetto ha gestito la Master e attività del Ced dal 1° ottobre 2020 all’aprile 2021 in totale fiducia del sindaco a me veniva lasciata la parte contabile e di bilancio della società dato che il direttore nominato nemmeno ci capiva su questa. Queste le divergenze tra me e una amministrazione sorda alle esigenze societarie evidenziate dall’amministratore. Dimessosi ad aprile 2021 tale direttore generale (direttore generale come da contratto siglato tra le parti) ho potuto riprendere la gestione e verificare le omissioni. Da qui l’esposto per non prendere colpe non mie. Tanto altro potrei aggiungere ma mi fermo qui».