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Piedimonte attacca Ricciardi: «Continua a rafforzare il Pd e distruggere Forza Italia»

MASSA – «Sono sorpreso dal contenuto del comunicato di Ricciardi Emanuele in quanto era più logico aspettarsi anzi un suo comunicato di scuse e doverose dimissioni dopo la debaclè carrarina. Si sono infatti da poco chiuse le urne di Carrara e Forza Italia non è riuscita ad eleggere nessun rappresentante in Consiglio. È inoltre scesa al suo minimo storico con appena 964 voti raccolti e da suddividersi insieme alla lista Rinascita». Così Domenico Piedimonte, coordinatore comunale a Massa di Forza Italia, risponde alle parole di Ricciardi.

«Nel 2017, quando Ricciardi lottava per la sinistra, Forza Italia aveva raccolto da sola 1442 voti (di cui 550 voti sul simbolo) ed eletto un proprio consigliere (Lorenzo Lapucci). La lista Rinascita, sempre nel 2017 prese 1317 voti che sommati a Forza Italia arrivarono ad un totale di 2.759 voti. Portare un partito da 3 mila voti a 900 è un vero fallimento politico che dovrebbe far comprende all’artefice la sua inadeguatezza e suggerirgli un dignitoso passo indietro. – continua Piedimonte – È evidente ai più che per giochi di potere, il patrimonio forzista che è stato dilapidato a Carrara è fatto non solo di voti ma di persone che per anni si sono spese per tenere alta la bandiera di Forza Italia mentre altri lavoravano per quella del Pd».

«Io registro solo che il nostro partito, a causa delle scelte voltagabbana di Ricciardi tese unicamente a favorire i suoi amici piddini fuoriusciti, ha purtroppo perso il voto e soprattutto la fiducia di almeno un migliaio di elettori. È evidente che i nostri elettori non abbiano dato credito all’uomo che appena cinque anni prima aveva già portato a far perdere il suo Pd. Ora, rasentando il ridicolo, leggo anche che Ricciardi vorrebbe indicare lui quale dovrebbe essere la linea politica che dovrebbe tenere il coordinatore comunale di Forza Italia eletto 3 anni fa dal congresso dell’assemblea cittadina. Linea politica comunale che proprio dallo Statuto da lui citato è affidata al coordinatore comunale; unitamente alla rappresentanza istituzionale (articolo 33 ter). – continua Ricciardi – È evidente quindi che Ricciardi non ha ancora colto le differenze tra lo statuto del Pd e quello di Forza Italia. Se lo avesse almeno letto, avrebbe capito che in Forza Italia, la nomina di un eventuale commissario provinciale, anche nei casi in cui è veramente legittima, ha la sola funzione di portare il partito al congresso per la ricostituzione dell’organo commissariato (articolo 58)».

«Si affretti quindi ad indire il congresso provinciale e si venga a misurare in quella sede se non ha paura di essere “bocciato” anche lì come già gli è accaduto nel Pd. Anche perché, ad oggi, uno pseudo commissario senza legittimità e credibilità politica come lui, non ha alcun diritto di atteggiarsi a coordinatore provinciale. E soprattutto non ha alcun diritto né di sindacare i nostri programmi comunali avvallati dall’elezione congressuale e né di distribuire patenti forziste. – conclude Piedimonte – Soprattutto a quei consiglieri eletti a furor di popolo in consiglio con i voti dei cittadini che, oltre ad esser tesserati di Forza Italia e leali ed organici al coordinamento comunale ed il suo programma, interpretano fedelmente la linea liberale e liberista da sempre indicata a noi “missionari delle libertà” dal nostro Silvio Berlusconi».