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Referendum giustizia, ecco i cinque quesiti che tutta Italia voterà domani

Necessario che si presenti al voto almeno il 50% più uno degli italiani. Se i votanti saranno meno della soglia del 50% più uno, i referendum verranno dichiarati nulli

MASSA-CARRARA – Oltre alle elezioni comunali, domani, 12 giugno, si svolgeranno anche i referendum abrogativi di cui all’articolo 75 della Costituzione Italiana (cd. “Referendum sulla Giustizia”). In quanto abrogativo, il referendum 2022 sulla giustizia prevedere il raggiungimento del quorum affinché l’esito scaturito dalle votazioni risulti valido. Pertanto, è necessario che si presenti al voto almeno il 50% più uno degli italiani. Se i votanti saranno meno della soglia del 50% più uno, i referendum verranno dichiarati nulli e non verrà apportato alcun tipo di cambiamento alle leggi.

Cinque sono i quesiti referendari ammessi in materia di giustizia dalla Corte Costituzionale: legge Severino, che mira ad abolire il Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità dei politici condannati; separazione delle funzioni dei magistrati o separazione delle carriere, che si propone di non permettere più a un magistrato di cambiare più volte funzioni nel corso della sua carriera; limitazione della custodia cautelare, che ha come obiettivo quello di limitare gli ambiti in cui è consentita la carcerazione preventiva dei sospettati, secondo quanto previsto dall’articolo 274 del codice penale; consigli giudiziari, che chiede di consentire agli avvocati membri dei consigli giudiziari di votare in merito alla valutazione della professionalità dei magistrati; eliminazione delle liste di presentatori per l’elezione dei togati del CSM, che vuole eliminare il numero minimo di firme necessarie per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura, rendendo quindi la candidatura libera.

Italiani all’estero
Gli elettori residenti all’estero ed iscritti all’AIRE che intendono votare in Italia e gli elettori che sono invece temporaneamente all’estero per motivi di studio o lavoro o altro che intendono votare all’estero devono rendere un’apposita dichiarazione ovvero optare secondo le  modalità e nei termini  che si riportano:

1. ELETTORI RESIDENTI ALL’ESTERO ED ISCRITTI ALL’AIRE

Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico elettorale al loro domicilio. Si ricorda che è onere del cittadino mantenere aggiornato il consolato circa il proprio indirizzo di residenza. Chi invece, essendo residente stabilmente all’estero, intende votare in Italia, dovrà far pervenire al consolato competente per residenza un’apposita dichiarazione su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d’iscrizione all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, l’indicazione della consultazione per la quale l’elettore intende esercitare l’opzione. La dichiarazione deve essere datata e firmata dall’elettore e accompagnata da fotocopia di un documento di identità del richiedente, e può essere inviata per posta, per telefax, per posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al consolato anche tramite persona diversa dall’interessato entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del Decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi elettorali (7/04/2022 – scadenza termine 17/04/2022). In calce alla presente pagina si allega un modello (non vincolante) di opzione.

2. ELETTORI TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO (MINIMO TRE MESI)

Gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi, nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, nonché i familiari con loro conviventi, possono partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, quale modificata dalla legge 6 maggio 2015, n. 52).

Tali elettori, se intendono partecipare al voto dall’estero, hanno dovuto far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali ENTRO IL 11 maggio 2022 (con possibilità di revoca entro lo stesso termine) una dichiarazione di OPZIONE, indirizzata al comune italiano di iscrizione nelle liste e accompagnata da fotocopia di un documento valido via posta, telefax, posta elettronica anche non certificata o recapitata a mano, anche tramite terze persone.

La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’ufficio consolare (Consolato o Ambasciata) competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (ovvero di trovarsi per motivi di lavoro, studio o cure mediche in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale; oppure, di essere familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni [comma 1 dell’art. 4-bis della citata L. 459/2001]). La dichiarazione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).