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Vittorio Briganti candidato a sindaco di Carrara. «Città in condizioni disastrose: riportiamola a vivere»

L'avvocato carrarese sostenuto dalla lista La Comune. «Il Pd ha fatto danni, Il M5s ha fallito». Obiettivo della lista «riportare la vera sinistra in Consiglio comunale»

CARRARA – «Battaglia difficilissima? Può darsi. Ma se non si combatte, si perde sicuramente». L’omaggio al “Che” Guevara è abbastanza esplicito, così come il riferimento agli antichi valori della sinistra (non a caso il simbolo scelto è la falce e il martello). Le parole sono dell’avvocato Vittorio Briganti che questo pomeriggio, nella Sala di Rappresentanza del Comune, ha annunciato la sua candidatura a sindaco di Carrara per la lista La Comune, la quale già cinque anni fa si era presentata alle amministrative con la candidata Ilaria Paladini, ottenendo un 2,76%. Una lista ancora in costruzione, della quale faranno sicuramente parte Alessandro Ravenna ed Evita Cantoni, presenti accanto a Briganti in Sala di Rappresentanza.

«Quello di cinque anni fa era un momento particolare – ha fatto notare Briganti -: c’era la novità dei 5 stelle, che all’epoca promettevano mare e monti. Tanta gente di sinistra li ha votati sperando che rivoluzionassero modo di far politica. Nella realtà, però, hanno fallito». Di qui la scelta di non aderire alla coalizione formata da Movimento 5 Stelle, Articolo Uno e Rifondazione Comunista. «Con Rifondazione – ha spiegato il candidato sindaco – avevamo iniziato un percorso, ma alla fine hanno fatto scelta diversa». L’alternativa sarebbe stata la coalizione di centrosinistra che sostiene la candidatura di Serena Arrighi: altra opzione da scartare in partenza, secondo Briganti e la sua squadra: «Crediamo che uno dei mali di Carrara siano proprio le politiche portate avanti dal Pd, che hanno distrutto quanto era stato fatto dall’ultimo sindaco veramente capace, ovvero Emilia Fazzi Contigli».

L’obiettivo della lista è innanzitutto migliorare il risultato ottenuto alle ultime amministrative «per riuscire a riportare la vera sinistra in consiglio comunale, dove ormai non si trova più da troppo tempo». Poi c’è la battaglia personale, quella per la poltrona di primo cittadino, che vede Briganti in corsa insieme (per il momento) a Serena Arrighi, Simone Caffaz, Ferdinando Locani, Andrea Vannucci e Alessandro Matteucci. «Occorre ridare vita a una città che si trova in una situazione disastrosa – ha detto Briganti – partendo dalle politiche giovanili. I giovani a Carrara non hanno più niente: centri di aggregazione, campi sportivi, piscine, cinema. Pensiamo alla vicenda dello Stadio, dei Marmi, o dell’ex campo dei Pini. Il centro storico è abbandonato, e le periferie sono sempre più periferie». E sulle cave: «Non siamo per la chiusura, ma per un contingentamento, per un escavato che sia il più possibile lavorato in loco, e per la salvaguardia dell’ecosistema apuano».

Chi è Vittorio Briganti

Vittorio Briganti, classe ’63, si è laureato in giurisprudenza a 25 anni ed oggi è titolare di uno studio legale a Carrara. A 18 anni è stato eletto nella circoscrizione di Avenza, successivamente è entrato nel consiglio di amministrazione dell’ex Amia e poi nelle farmacie comunali, di cui è diventato presidente. Dopo cinque anni diede le dimissioni perché in rotta con l’allora sindaco Lucio Segnanini, che voleva privatizzare le farmacie. Da quel momento non ha più avuto incarichi politici, se non nella circoscrizione di Bonascola. Ha tre figli: la più grande è laureata in giurisprudenza, la seconda è consigliera per Officina Rossa (sede del circolo di Rifondazione Comunista) a Castelnuovo Magra, comune di residenza della famiglia Briganti, mentre il terzo ha smesso di studiare e sta lavorando. Una famiglia ricca, e una vita in cui gli impegni non mancano. E ora una nuova sfida attende l’avvocato carrarese. «Ho fatto la mia scelta. Non me la sono sentita di tirarmi indietro. I miei compagni credono in me».