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«Mai insieme a chi avrebbe permesso l’assalto al monte Brugiana»

Antonio Ceccatelli della neonata lista civica Carrara Progressista torna sulla nota vicenda al centro di un lungo dibattito nel 2018. E Del Nero chiude ufficialmente le porte al Pd: «Credevo ad una grande coalizione, ma non esistono più i presupposti»

CARRARA – Lo ha detto senza tanti giri di parole: «Ad una grande coalizione di centrosinistra io ci credevo, ma non esistono più i presupposti per fare squadra con chi continua a giudicare negativamente l’operato di questa amministrazione». Daniele Del Nero, attuale assessore al commercio e membro della neonata lista civica “Carrara progressista” a sostegno della coalizione progressista 5 stelle-Articolo Uno-Rifondazione, ha segnato definitivamente la linea di confine, netta e invalicabile, con la squadra che fa capo al Pd. E durante la presentazione della lista, insieme agli altri due membri Paolo Castellini e Antonio Ceccatelli, si è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe. «Non voglio rivendicare soltanto le cose fatte da questa amministrazione – ha esordito l’ex consigliere – ma anche quelle non fatte. In giro sento spesso dire “lor chi i n’han fat nient”. Meno male, dico io, che non abbiamo fatto niente. Perché la città è piena di ferite lasciate in eredità dall’amministrazione precedente. E tra le cose non fatte, mi permetto di rivendicarne una in particolare, ovvero consentire l’assalto al monte Brugiana».

Quel monte che ospita una piccola cava da 400 tonnellate di estrazione l’anno. Un «monticello tutto verde, con una piccola macchia bianca al centro» protagonista di un lungo dibattito, nel 2018, in consiglio comunale. La vicenda è stata ripercorsa da Antonio Ceccatelli che, riavvolgendo il nastro, è tornato a quella proposta di quattro anni fa di un piano di coltivazione che implicava la preventiva messa in sicurezza del sito, consistente nell’asportazione di una enorme quantità di detriti e nella realizzazione di una nuova viabilità nell’area boschiva. «Una soluzione che – ha sottolineato Ceccatelli – avrebbe condannato i paesi di Codena, Bergiola e Bedizzano a rumori continui e scarichi di polvere». «All’epoca nessuno fece la conta dei camion che sarebbero passati sotto le finestre di chi abita in quei paesi: 15.700 il totale dei passaggi necessari a trasportare tutto il materiale. Risultato: un monte disastrato, uno scempio scampato solo grazie al coraggio di chi si è opposto a quel piano».

Il 29 agosto 2018 il Movimento 5 Stelle, in consiglio comunale, presentò un ordine del giorno con la proposta di cessazione di ogni attività estrattiva nelle aree individuate per la tutela del monte Brugiana. Tutto il gruppo consiliare dei 5 stelle si schierò a favore, mentre l’opposizione, compatta, votò contro. Alla fine a dare ragione a Piazza Due Giugno arrivò prima il Consiglio di Stato e poi un decreto a firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che dichiarava inammissibile il ricorso presentato dall’imprenditore concessionario della cava. «Ecco – ha concluso Ceccatelli – alla fine di questa favola, non è difficile capire chi sono i buoni e chi i cattivi. E noi stiamo sempre ed orgogliosamente dalla parte dei buoni».