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Scontro Bernardi-5 stelle, il Movimento: «Nei 15 anni da assessore non ha mosso un dito»

Il consigliere: «Dal sindaco parole vuote ed insulse, che denotano la sua profonda malafede. Io sciacallo? Non ho bisogno di visibilità»

CARRARA – Prosegue lo scontro Bernardi-amministrazione 5 stelle dopo l’omicidio consumatosi all’ex campo profughi di Marina di Carrara la scorsa settimana. Il consigliere di Alternativa per Carrara ha chiesto le dimissioni dell’assessore al sociale «per assenza di politiche inclusive e solidali», riferendosi alla situazione di degrado in cui l’area versa da tempo, con soggetti che abitano abusivamente nella struttura dell’ex colonia. Dopo la replica del sindaco (qui), è arrivata anche quella del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. «Bernardi non si fa problemi a speculare su una vicenda tragica per occupare le pagine di cronaca e lanciare un attacco personale all’assessore Galleni fingendo di dimenticare le sue gravi responsabilità – scrive il Movimento 5 Stelle in una nota, rispedendo al mittente le accuse dell’ex esponente della sinistra ora approdato alla Lega». «Durante il suo incarico di assessore al sociale – rilanciano i pentastellati – ha fatto poco e male nella gestione e nell’aiuto degli ultimi». E rincarano: «Nei suoi quindici anni da assessore non ha alzato un dito per risolvere la situazione al campo profughi, dove in alloggi indecorosi abitavano dagli anni ’80 alcune famiglie, a cui a ogni tornata elettorale qualcuno prometteva la casa popolare. Al contrario, proprio l’assessore Galleni, appena insediata, ha iniziato a lavorare alla ricerca di soluzioni e, con pazienza e nel rispetto della legalità le ha trovate, sistemando in alloggi dignitosi le famiglie che ne avevano diritto».

«Nei suoi 15 anni da assessore – proseguono dal Movimento – Bernardi ha anche piazzato alcune persone a vivere in roulotte senza servizi igienici, acqua, luce e gas, lasciandole lì per anni. Tra queste, l’allora amministrazione, aveva inserito anche il presunto omicida che già nel campo aveva compiuto atti di violenza e aggressioni. Questi comportamenti ne hanno reso impossibile l’inserimento nell’Housing First, trattandosi un progetto di reinserimento sociale e recupero dell’ indipendenza fondato sulla convivenza era impossibile coinvolgere una persona con problematiche gravi irrisolte e che rifiutava di entrare nei percorsi di riabilitazione dedicati alle dipendenze predisposti dall’azienda sanitaria. Nei suoi 15 anni da assessore – insistono i pentastellati – Bernardi non ha mosso un dito per gestire le persone senza tetto nei periodi di freddo: è stata questa amministrazione con Anna Galleni a creare strumenti per garantire assistenza a chiunque si trovi all’aperto durante l’inverno. È vile e cinico rifarsi a un omicidio, per attaccare l’amministrazione ed avere un po’ di visibilità sulla stampa. Sono strumentalizzazioni da avvoltoi, la politica è un’altra cosa».

Il consigliere: «Io sciacallo? Non ho bisogno di visibilità»

Dal consigliere di Alternativa per Carrara arriva invece una replica al sindaco De Pasquale le cui parole («le politiche sulla marginalità estrema ereditate dai nostri predecessori erano inesistenti», scriveva in una nota il primo cittadino) secondo Bernardi, sarebbero «vuote ed insulse, e denotano la profonda malafede del primo cittadino che sembra non essersi accorto che nel 2017 ha vinto le elezioni». «Dopo cinque anni di grillismo – dice Bernardi – la situazione è quantomeno da terzo mondo e l’indice di emarginazione e degrado della citta è alle stelle». Quanto alle accuse del primo cittadino, che lo aveva definito «sciacallo», il consigliere risponde:  «Non sono affatto in cerca di visibilità, non ne ho bisogno. Faccio il mio dovere di consigliere di opposizione eletto dai cittadini,  sicuramente meglio e con più competenza di come avevano fatto il trio pentastellato Martinelli, Bonni e De Pasquale prima di amministrare al peggio la città». Poi Bernardi torna ad attaccare il settore sociale: «Da poco è stata assunta una dirigente con un curriculum centrato mai su esperienza dei servizi sociali, ma su una carriera nei messi notificatori del Tribunale di Lucca, una funzionaria del sociale è andata in pensione e un funzionario responsabile delle politiche abitative è divenuto dirigente a Massa.  L’insufficiente numero d’amministrativi e l’abuso di incarichi interinali a sei mesi tra le poche assistenti sociali  chiudono l’apocalittica situazione del servizio, che naturalmente è da paura». E facendo riferimento alle recenti pagine di stampa dedicate a storie di povertà («la donna che ha subito per anni violenza dal coniuge che dice “ho fame”, la pattuglia che la salva e non dice altro, l’uomo di 77 anni nel degrado senza acqua, né luce e al freddo a Marina di Carrara e le innumerevoli segnalazioni di persone senza casa», il consigliere punta ancora una volta il dito contro l’assessore Galleni. «Questa è la fotografia reale dello stato dell’arte del menefreghismo dell’assessore e di chi la difende, andando a rivangare strumentalmente il passato».