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Polemica introiti marmo, Bernardi a Martinelli: «Parole retoriche e senza contenuti»

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CARRARA – Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale di Carrara, Massimiliano Bernardi.

«È inutile che i 5 Stelle mi vengano sempre a cercare, le parole del vice sindaco e assessore Matteo Martinelli sono solo retoriche e nascondono un vuoto di contenuti e, anzi, una azione politica che delle famiglie carraresi se ne è disinteressa bellamente. È bene evidenziare che l’amministrazione comunale, nonostante gli introiti del marmo, non solo non ha diminuito l’imposizione fiscale a carico dei cittadini, ma l’ha addirittura aumentata. L’ultima volta lo scorso luglio, penalizzando così le famiglie, specie quelle più deboli e contraddicendo così tutte le promesse del suo stesso programma. Tutto ciò riflette anche il menefreghismo dei vertici grillini della multiservizi Nausicaa che, invece di implementare la pulizia della città, si sono raddoppiati lo stipendio (presidente e cda). E nonostante l’encomiabile impegno dei lavoratori dell’azienda che da anni sono stati trattati a pesci in faccia, il servizio è di fatto rimasto lo stesso, i passaggi di pulizia delle strade non sono cambiati, anzi sono diminuiti, la raccolta differenziata aumenta di pochi decimali l’anno e la città è sempre più sporca. Peraltro poco o nulla è stato fatto sulla lotta contro la plastica, nonostante i 5 Stelle si vantino di essere ecologisti e green. Se non bastasse, un’ulteriore dissonanza dell’aumento della tassa rifiuti deriva dal contemporaneo aumento della raccolta differenziata a Carrara che è risultata un vero disastro. Tuttavia il vicesindaco Matteo Martinelli, arrogante, non perde occasione per dare le colpe al sottoscritto che, lo voglio ricordare , aveva ricoperto il ruolo di assessore all’Ambiente quando lui, della politica locale, non sapeva neanche dove fosse il Comune. Martinelli, per giustificare l’aumento dell’imposizione fiscale a carico dei cittadini, parla di un “vincolo” della spesa degli introiti sul lapideo del 75 per centro dimenticando che tale “vincolo” non è un obbligo di legge ma solo una scelta della sua giunta. La stessa problematica della Tari sui fondi sfitti da un lato evidenzia quanto poco l’amministrazione comunale abbia fatto per rilanciare il commercio cittadino e dall’altro un’oggettiva ingiustizia, ovvero quella di chi deve pagare la spazzatura senza produrla».

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