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Barotti: «La risposta dell’Unione Europea su Villa Massoni e il Castello»

MASSA – «L’Unione Europea ha finalmente risposto alla petizione presentata per recuperare Villa Massoni e le mura del Castello. Il presidente Dolors Monserrat, mi ha così informato delle attività di approfondimento condotte dalla Commissione Europea. Nella nota è evidenziato che l’art 167 del trattato sul funzionamento U.E. riconosce all’Unione il compito, rispettandone la diversità, di contribuire al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri e che, come relazionato nel parere della Commissione, la Comunità appoggia e può integrare l’azione dei singoli paesi a cui, essenzialmente, spetta la manutenzione, la protezione, la conservazione e la ristrutturazione del patrimonio culturale». A parlare è il consigliere comunale di Arcipelago Massa Andrea Barotti.

«Tali considerazioni hanno determinato l’archiviazione della petizione ma la lettera contiene un passaggio che riaccende la speranza. La Commissione Europea, infatti, ribadisce che: “Nell’ambito della politica di coesione dell’Unione e nel rispetto delle condizioni stabilite dalle norme applicabili, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) può cofinanziare (cosa che sta facendo) gli investimenti culturali, compresa la protezione e la conservazione del patrimonio culturale e naturale. Tuttavia, in virtù del principio della gestione condivisa, le autorità di gestione dei vari Stati membri sono responsabili della selezione, dell’attuazione e del controllo dei progetti cofinanziati a titolo del FESR. Tutte le azioni relative ai lavori di ristrutturazione rientrano nella sfera di competenza delle autorità nazionali e locali italiane, che a tal fine possono anche richiedere il sostegno di un adeguato programma operativo nazionale o regionale che attua il FESR”. – spiega Barotti – In sintesi l’Unione indica la strada, consentita dalla normativa vigente, per salvare il nostro patrimonio architettonico e culturale; percorso che le istituzioni nazionali e locali possono imboccare e che vede l’Europa cofinanziatrice. Alla luce della lettera inviatami dal Presidente Monserrat, che ringrazio pubblicamente, mi rivolgerò al Ministro Franceschini, al Presidente della Regione Toscana affinché, in breve, si attinga dal FESR così da ridurre il gravoso impegno, già evidenziato dalla soprintendenza, per il recupero, l’acquisizione di Villa Massoni nonché per “salvare” le mura quattrocentesche ed i bastioni del Castello Malaspina».

«La nota ricevuta, inoltre, costituisce uno spunto per aprire una riflessione sul cammino, ancora da compiere, per rafforzare l’Unione; molti, io con loro, auspicano una sola politica estera, un solo esercito ma ciò non basta. Dobbiamo attribuire alle istituzioni europee maggiori competenze anche per la salvaguardia del patrimonio culturale europeo; dobbiamo affidare all’Unione un ruolo più attivo per così dire una funzione sussidiaria e giungere ad un “Codice Europeo per i beni culturali”. Le testimonianze del passato sono la radice culturale, storica non solo di ciascun Stato ma anche dell’Unione; quelle ricchezze sono il terreno su cui far crescere il concetto di identità, di cittadinanza europea. – aggiunge Barotti – Trovo, pertanto, opportuno che il governo italiano, visto il ruolo del nostro paese in campo culturale, si attivi per ampliare le competenze dell’Unione proponendo una modifica dell’art. 167; non possiamo rischiare, per difficoltà procedurali, valutazioni non condivisibili, mancanza di fondi, inerzia, carenza di iniziativa di uno Stato membro che un bene culturale europeo possa andare perduto».

«Le mura quattrocentesche, i bastioni del Castello per le quali Don Luca Franceschini aveva espresso preoccupazione, la Villa Massoni non possono aspettare quindi chiederò al Ministro Franceschini, – conclude Barotti – alla regione Toscana di prendere in considerazione quanto indicato dalla Commissione Europea e di elaborare un programma, un progetto di intervento».