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«Per l’amministrazione gli educatori per i diversamente abili non esistono». Cgil all’attacco

La denuncia di Alessio Menconi della Funzione Pubblica: «Chiediamo con forza a Persiani di farsi carico della situazione e di risolvere al meglio una condizione che oramai sta diventando insostenibile»

MASSA – «A Massa esiste un gruppo storico di lavoratrici e lavoratori che da anni si occupano di portare avanti progetti educativi di sostegno a minori in difficoltà. Spesso nello svolgimento del loro lavoro di aiuto sul territorio accolgono i complimenti di cittadine e cittadini per il lavoro di utilità sociale che svolgono. L’unico soggetto per il quale educatrici, educatori e diversamente abili sembrano non esistere è l amministrazione comunale di Massa». A parlare e ad attaccare l’amministrazione massese è il segretario generale di Cgil Funzione Pubblica di Massa-Carrara Alessio Menconi.

«Come già denunciato a mezzo stampa in estate, l’amministrazione massese nella stesura del bando per “l’assistenza socio-educativa per l’ inclusione scolastica,territoriale ed estiva ai sensi della 104/92”, sembra aver avuto come unico fine il risparmio; il bando fu vinto da una cooperativa sociale con un ribasso del 13,5% e l’affidamento fu bloccato dopo un giorno dalla partenza del servizio. – spiega Menconi – Peccato che lavoratrici e lavoratori, come previsto dalle norme sul cambio d’appalto, siano stati assunti per quella giornata dalla cooperativa e successivamente tornati alle dipendenze della cooperativa che aveva precedentemente il servizio. Questo significa che al momento della dichiarazione dei redditi avranno due posizioni lavorative aperte nell’ anno con aggravio di costi relativi alla tassazione».

«Attualmente queste lavoratrici e questi lavoratori continuano a svolgere il servizio con dedizione ed impegno in condizioni di incertezza totale nell’attesa che un giudice ponga termine ad una situazione creatasi non a causa loro, ma per un errore di stesura del bando. – continua Menconi – Si è svolta nei giorni scorsi una assemblea partecipata nella quale si è dato mandato a denunciare a mezzo stampa la situazione per richiamare ai propri doveri l’amministrazione Persiani. Basta dire che educatrici ed educatori non stanno scrivendo le relazioni sull’andamento del progetto individuale sul minore, fondamentale nel lavoro di equipe, perché l’amministrazione comunale non passa il corrispettivo del costo di circa due ore necessarie per la stesura della relazione, alla cooperativa. Parimenti le educatrici che assistono i ragazzi al momento del pasto non hanno diritto a loro volta a pranzare, sempre per lo stesso motivo».

«Nel frattempo rimangono in attesa di un futuro lavorativo ancora incerto, e non certo per causa loro. – conclude Menconi – Chiediamo con forza al primo cittadino massese di farsi carico della situazione e di risolvere al meglio una condizione che oramai sta diventando insostenibile».