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Caso Serinper, niente commissione d’indagine. La minoranza: «È necessaria, serve trasparenza»

Intervengono anche Cofrancesco e Massa Città in Comune: «La commissione deve andare oltre l'inchiesta della Procura»

MASSA – Il caso Serinper continua a far discutere la politica massese, tra proposte di commissioni di indagine bocciate e richieste di chiarimento. A intervenire è la minoranza in Consiglio comunale con una nota firmata dai consiglieri Gabriele Carioli, Stefano Alberti, Alessandro Volpi, Giovanni Giusti, Dina Dell’Ertole, Luana Mencarelli
Paolo Menchini, Ulian Berti, Agostino Incoronato, Elena Mosti.

«Nulla di nuovo se non il nulla. A seguito della scontatissima Commissione Affari Istituzionali convocata sulla votazione altrettanto scontata, della proposta di delibera per la costituzione di una commissione d’indagine dopo il caso Serinper, e avvenuta come sempre nel silenzio assordante di una maggioranza arrogante e pasticciona, con tanto di parere del dirigente favorevole. Ci chiediamo realmente cosa la maggioranza debba nascondere? Perché ad oggi: 1) hanno silenziato e volutamente aggirato il Consiglio Comunale espropriandolo di un ruolo di controllo e di verifica sugli atti amministrativi (Regolamento CC) partorendo in contrapposizione una commissione interna nominata dal Sindaco, senza fondamenti regolamentari; 2) questa Commissione nominata dal sindaco doveva presentare dopo sei mesi e cioè il 30 giugno 2021, una relazione dettagliata sulla vicenda. Ad oggi nulla pervenuto; 3) la Commissione d’indagine del Consiglio comunale non si sovrappone al lavoro della magistratura, ma intende approfondire i passaggi amministrativi che hanno determinato il venir meno di tutta la filiera di controllosulle strutture del servizio affidi gestiti da Serinper».

«Oltre all’ennesima farsa del presidente del Consiglio – proseguono i consiglieri di opposizione – resosi favorevole alla costituzione d’indagine, ma guarda il caso, oggi leggiamo post contro la minoranza a suo dire pretestuosa dichiarando “che Forza Italia non ha votato a favore per non prestare il fianco a inutili e costose strumentalizzazioni politiche da parte della minoranza consiliare. Lasciamo fare il proprio lavoro alla magistratura e ai consulenti già incaricati dall’amministrazione comunale”. Ebbene noi ribadiamo l’esigenza politica di costituire una commissione d’indagine sul caso Serinper anche a seguito delle dimissioni da parte della neo funzionaria ai servizi sociali in carica per solo un mese, e sopratutto perché dobbiamo chiarezza e trasparenza a tutti i cittadini».

Sul caso interviene anche Antonio Cofrancesco, consigliere del gruppo misto di maggioranza, che aveva giustificato il suo voto favorevole alla proposta di formare una commissione consiliare per indagare sui fatti della Serinper.«Fare chiarezza su un caso che ha sconvolto la nostra comunità, lo dobbiamo ai cittadini. Mi rivolgo direttamente ai consiglieri della Lega, di Fdi, della Lista Persiani, di Massa Civica – continua Cofrancesco – sono curioso di sapere perché non vogliono l’istituzione di questa commissione speciale, quali sono i veri motivi? Il sindaco ha deciso così? Forse i consiglieri delle forze politiche di maggioranza dimenticano che la trasparenza è un punto essenziale per perseguire quegli obbiettivi che giornalmente i cittadini ci chiedono. Verificare realmente come venivano gestiti gli affidi, se gli uffici competenti vigilavano sul lavoro di chi era deputato a istruire le pratiche, se i dirigenti (anche della precedente amministrazione) hanno effettuato i dovuti controlli sull’andamento degli affidi nelle case di accoglienza, è alquanto strano che mai nessuno si sia accorto di nulla».

«Nessuno si vuol sostituire alla magistratura, che sicuramente farà piena luce su quanto accaduto, qui parliamo di un dovere morale da parte dei consiglieri comunali che hanno la possibilità, grazie all’art. 28 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, di fare chiarezza e accertare la regolarità e correttezza di determinate attività amministrative comunali su un caso in cui il prezzo più alto lo hanno già pagato i minori. Quali sono le risultanze della commissione annunciata dal sindaco?- aggiunge Cofrancesco – Per ora nessuna. Solo annunci spot: facciamo,  diciamo, poi vi faremo sapere. Spero che FI, così come annunciato dal presidente del consiglio comunale Benedetti e come deciso in uno degli ultimi coordinamenti comunali dove ero presente, voti favorevolmente compatta per l’istituzione della commissione speciale, ieri ho visto un voto di astensione che la dice lunga».

Sulla questione è intervenuto anche il collettivo Massa Città in Comune, criticando gli obiettivi posti dalla commissione proposta dal Pd, poi bocciata in commissione Affari Istituzionali: «La commissione di indagine sulla Serinper, promossa dal gruppo consiliare del Pd e bocciata in commissione Affari Istituzionali, ci sembra parziale negli obiettivi perché dimentica le procedure di vigilanza edilizia sulle strutture di accoglienza socio assistenziali. Vogliamo invitare il capogruppo Carioli a emendare la proposta che andrà in consiglio comunale. Il verbale di vigilanza edilizia, dell’ex Cas Serinper/Oaf di via Galvani, redatto ai tempi dell’amministrazione Volpi, è riapparso a distanza di 6 anni dopo lo scoppio dell’inchiesta. Una commissione di indagine non può nascere per indagare soltanto sul lavoro fatto dalla Procura di Massa, deve essere autonoma e verificare se ci sono altri fatti e procedure che non hanno funzionato».

«L’informativa dei Carabinieri, su cui si fonda l’inchiesta, rileva la totale consapevolezza della Prefettura di Massa-Carrara circa la mancanza di conformità urbanistica dell’immobile di via Galvani dove erano ospitati i migranti. Il Pd emendi l’atto così che in consiglio comunale sia trasparente la posizione di chi nelle file delle destre potrebbe avere più di qualcosa da nascondere sul Cas di via Galvani. – conclude Massa Città in Comune – Individuare “mancanze” amministrative che magari sono attualmente al di fuori dell’inchiesta della Procura è un obbligo per pubblici ufficiali come i consiglieri comunali. Una commissione di indagine, che verifichi le procedure di vigilanza edilizia degli immobili destinati all’accoglienza, servirebbe a capire se ci siano stati comportamenti volti a deviare l’imparzialità dell’azione di controllo della vigilanza edilizia del Comune di Massa».