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«Cave, il vicesindaco ha trasformato i “pluricentenari privilegi” in ghiotte opportunità»

Prosegue il botta e risposta tra il vicesindaco Matteo Martinelli e il Partito Socialista. Buselli: «Attendiamo che l’assessore al marmo risolva il problema dei fossi demaniali, che rischiano di far chiudere diverse cave»

CARRARA – Prosegue il botta e risposta tra il vicesindaco Matteo Martinelli e il Partito Socialista. Dopo lo scontro in tema cave con l’ex sindaco Angelo Zubbani partito da un post Facebook di quest’ultimo, ad intervenire è il segretario del Psi Leonardo Buselli. “Attendevamo una risposta chiara del Sindaco De Pasquale in merito alle sue continue giravolte in materia di cave, di beni estimati e di pluricentenari privilegi scomparsi in un battito di ciglia – esordisce Buselli – mentre ci troviamo a prendere atto della verbosa risposta del vicesindaco Martinelli, nonché assessore al marmo ed alle società partecipate che, dismesse le vesti di pallido sceriffo delle cave, si traveste da difensore d’ufficio del primo cittadino. In mancanza del titolare dell’Amministrazione, che la notte sogna le cave ai cittadini e il giorno concede nuove opportunità di allungamento delle concessioni in cambio della promessa di modesti oboli dobbiamo accontentarci di una controfigura che, prima ancora di impugnare carta e penna, dovrebbe dare alcune risposte di carattere personale”.

“Il piccolo sceriffo a cinque stelle Martinelli – prosegue il segretario del Psi -, incompatibile nel suo ruolo e salvato da una dichiarazione di un amico grillino del governo, a proposito di numeri deve ancora spiegare con chiarezza quelli della scandalosa transazione da lui proposta alla società Paradiso e dovrebbe spiegare le dimissioni dell’allora assessore al marmo poi riassunto allo stesso settore come impiegato”. Esempi non banali, che offrono la misura della considerazione per la “cosa pubblica” dei grillini e di Martinelli il quale si limita a fare il ragioniere senza chiarire se le cave le dovranno davvero lavorare in futuro i dipendenti comunali, magari quelli più ostici ai loro deliri per cui risponde a se stesso forse tratto in inganno dalla loro badante della comunicazione. Nella sua esposizione a difesa del Sindaco e delle politiche delle cave, il prode Martinelli tralascia il recente episodio della bocciatura al TAR della tassazione “blocco per blocco”, inventata dalla giunta grillina e dall’assessore al marmo (egli stesso) e respinta per la mancata partecipazione delle aziende nella definizione del provvedimento. In tribunale, evidentemente le leggi ad essere applicate a dispetto di “uno vale uno” e, con una bocciatura irrimediabile dell’atto “politico” dell’assessore Martinelli, la rivoluzione si è trasformata in semplice presunzione”.

“La parte più esilarante della furbesca risposta – aggiunge Buselli – la leggiamo in merito al gettito della tassazione del marmo laddove cita dati relativi addirittura al 2011, cioè prima dell’entrata in vigore delle tariffe adottate nel 2016 dall’amministrazione Zubbani e grazie alle quali le entrate sono garantite dalle scelte di “quelli di prima” perché “quelli di oggi” sono stati presi a sberle in tribunale. Nella sua logorroica autodifesa, evidentemente mal suggerita, confonde la “richiesta” di tasse con l’effettiva riscossione e dimostra di non avere percezione della differenza che intercorre fra anno e semestre confrontando dati non comparabili fra il 2011 e il 2021 senza tenere conto delle tariffe sui blocchi approvate nel 2016, applicate dal 2017, e tutt’ora vigenti tanto che, già dal 2016 erano state previste entrate dalla tassazione del marmo, per 27 milioni di euro: la cifra della quale si vanta oggi il prode ragionier Martinelli, in proiezione, per l’anno corrente. I numeri hanno la testa più dura di quella dello sceriffo e la rassegna stampa è a disposizione di tutti”.

“Attendiamo comunque con fiducia – chiude l’esponente del Psi – che l’assessore al marmo risolva il problema dei fossi demaniali, che rischiano di far chiudere diverse cave. Per quanto riguarda i “progetti di interesse generale” di valore solo “stimato”, che i grillini e Martinelli hanno scambiato con un allungamento all’infinito delle concessioni, ci limitiamo a prendere atto che la scelta ha poco a che fare con l’abolizione dei “pluricentenari privilegi” urlati anni fa dal sindaco, i quali sono stati trasformati con destrezza dal vice sindaco in ghiotte opportunità”.