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«Col raddoppio dell’Esselunga di viale Roma meno verde pubblico. E riguardo i posti di lavoro…»

I consiglieri del M5s, Mencarelli e Menchini: «Il finanziamento per la riqualificazione della Villa della Rinchiostra e del parco pertinente subirà una drastica riduzione di 800mila euro»

MASSA – Nell’ultimo Consiglio comunale di Massa è stata discussa la Variante Esselunga che ha previsto delle modifiche rispetto alle previsioni già presenti nel Regolamento urbanistico (qui l’articolo). Sull’argomento intervengono i consiglieri del Movimento 5 Stelle Luana Mencarelli e Paolo Menchini che lanciano l’allarme sulle conseguenze del via libera all’ampliamento del supermercato di viale Roma.

«Abbiamo letto molte dichiarazioni di auto-plauso da parte della maggioranza consiliare e del sindaco per questa approvazione, ma i numeri parlano diversamente: Esselunga, senza neppure dover interrompere la propria attività commerciale, raddoppierà la propria superficie di vendita portandola a 3.600 mq da 1.850, rinunciando a soli 400 mq dal progetto originale; è stato depennato però l’intervento di realizzazione di verde pubblico di 5.351 mq e sostituiti con un intervento di pubblico arredo di circa 1.000 mq di meno; saranno eliminati 14 alberi adulti, 12 tramite abbattimento e ripiantumate altrettante giovani piante lungo il viale Roma, con evidente perdita di capacità di depurazione dell’aria da CO2 e polveri sottili; il finanziamento per la riqualificazione della Villa della Rinchiostra e del parco pertinente subirà una drastica riduzione di 800mila euro, infatti rispetto al milione e 100mila euro saranno solo 300mila; rimangono le due rotonde, concausa del taglio degli alberi».

«Visto questo, ci chiediamo cosa ci sia da essere contenti della trattativa e soprattutto se l’affare lo hanno fatto i cittadini o Esselunga. Come consiglieri del M5s abbiamo votato contrariamente a questo atto così come lo avevamo già fatto nella votazione durante il precedente mandato, perché le ragioni di allora sono ancora valide oltre al fatto che sono addirittura peggiorate le azioni perequative a favore del territorio. La grande distribuzione solo apparentemente crea occupazione, perché se è vero che assume personale di contro crea le condizioni per sfavorire e portare alla chiusura di molti altri negozi di vicinato che certamente non possono competere con i prezzi e i servizi offerti dai supermercati – concludono i consiglieri  – quegli stessi esercizi commerciali che dovrebbero invece essere aiutati in un momento di difficoltà come questo in cui le restrizioni Covid hanno prodotto affaticamento e non guadagno come per le grandi distribuzioni».