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«Dall’emergenza sanitaria a quella umanitaria». Primo Maggio, gli anarchici carraresi tornano in piazza foto

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CARRARA – Gli anarchici di vari gruppi locali e non e i cittadini di Carrara hanno partecipato alla posa dei fiori presso il monumento ad Alberto Meschi in piazza Gramsci (mantenendo le giustificate precauzioni). Sono stati intonati canti di lotta, di protesta della tradizione anarchica, nel mentre venivano distribuiti volantini.

«La pandemia continua – hanno affermato gli anarchici carrarese – lo scorso anno abbiamo deciso di rinunciare a qualsiasi iniziativa pubblica per tutelare la salute di tutti/e, questo 1° maggio invece sentiamo di scendere nuovamente in piazza. Naturalmente nel rispetto della salute dei compagni/e, nel rispetto verso chi questa malattia ha portato lutti, nel rispetto di chi ha combattuto in prima persona questo virus. Abbiamo deciso di fare una edizione in forma ridotta, perché il momento non consente altrimenti, ma riteniamo indispensabile farla. Come è indispensabile essere in piazza per denunciare ed opporci alle mostruosità di un sistema capitalistico che ormai sopravvive unicamente disintegrando la libertà dei lavoratori, fagocitandone la salute. Esseri umani costretti a lavorare divenuti strumenti sacrificabili per difendere la salute finanziaria del capitale di turno. Abbiamo visto personale sanitario sprovvisto di tutto a causa di scellerati tagli al servizio pubblico. Abbiamo visto scuole chiuse con troppa facilità, come se non fosse un settore basilare l’istruzione. Rischiamo di uscire da questa emergenza sanitaria precipitando ancora più in basso nell’emergenza umanitaria nella quale viviamo da tempo. È necessario quindi opporci a chi vorrebbe rendere lecito privarci di inderogabili diritti e libertà, è necessario organizzare forme di mutualismo e solidarietà dal basso. È urgente organizzarsi come lavoratori promuovendo l autodeterminazione delle lotte. È altresì indispensabile togliere spazio a chi si professa paladino delle libertà pur avendo nel loro Dna l’olio di ricino. Finora il cosiddetto “governo dei migliori” non ha fatto nulla di diverso dal precedente, ma questo non può certo costituire una sorpresa».

Quello che sta facendo il governo è continuare la guerra alle classi popolari e ai poveri, sia a quelli che già lo sono che a quelli che presto lo diventeranno. Hanno già messo le mani avanti. Per affrontare una possibile insorgenza sociale collegata alla perdita di tanti posti di lavoro e anche della casa con la probabile fine della moratoria sugli sfratti- il governo non ha previsto tutele per le persone colpite, ma sta agendo quasi esclusivamente sulla via della repressione. L’unica opposizione reale può e deve venire dal basso. Le anarchiche e gli anarchici della FAI saranno in tutte le piazze il primo maggio, giornata di lotta internazionale e internazionalista: per lottare contro la gestione militare dell’emergenza sanitaria; per contrastare le spese militari e l’industria bellica; per riaffermare il nostro impegno nelle nuove forme di mutualismo dal basso; per sostenere tutte le mobilitazioni dal basso contro il governo. Perché la lotta contro ogni forma di dominio e sfruttamento, per una società di libere e uguali, è oggi più che mai una necessità ineludibile. Viva il Primo Maggio!».

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