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Vaccini in Toscana, M5s all’attacco: «Flop clamoroso». Mazzeo: «Ecco i veri numeri»

Il duro attacco del Movimento 5 Stelle, sia da Massa che da Carrara, nei confronti della linea di comando della Regione. La replica del presidente del consiglio regionale: «Non servono polemiche, ma più dosi»

MASSA-CARRARA – Il Movimento 5 Stelle, sia da Carrara che da Massa, non ha dubbi: “La vaccinazione degli over ’80 in Toscana è un fallimento”. Sulla questione si è espressa Luana Mencarelli, consigliera pentastellata del Comune di Massa, la quale si dichiara “molto preoccupata”. “E vorrei sottolineare che la colpa non è senza dubbio dei medici di famiglia, che stanno facendo un duro lavoro dall’inizio della pandemia in maniera encomiabile. Le responsabilità sono dell’intera linea di comando della Regione a partire dal Governatore Giani, del suo assessore alla sanità Bezzini e del consulente per la vaccinazione Angelo Zubbani, che oltre a destinare una gran quantità di vaccini a chi aveva bassa priorità, hanno fatto la scelta di affidare la vaccinazione ai medici di famiglia scaricando su di loro anche la parte organizzativa con metodi complessi e farraginosi, gravando in maniera insostenibile il carico di lavoro dei nostri sanitari”.

“Il risultato – prosegue la consigliera – è che in piena curva pandemica siamo ancora ben lontani dall’aver messo al sicuro i nostri anziani e i soggetti fragili che hanno rischio di mortalità più alto anche se escono poco di casa. Come M5S siamo intervenuti a tutti i livelli per sollecitare una forte accelerazione e recuperare al più presto una copertura vaccinale efficace degli over 80 e dei pazienti va rischio”.

Una posizione, quella di Mencarelli, pienamente condivisa dal Movimento 5 Stelle di Carrara, secondo cui il “flop” della campagna vaccinazioni in Toscana è certificato dai numeri: “La Toscana è la 14^ regione per efficienza di somministrazione dei vaccini consegnati. Nella nostra Regione sono stati, infatti, somministrati 545.528 vaccini su 641.860 ricevuti (1). Ci sono circa 100.000 dosi di vaccini che restano in paziente attesa di essere somministrati ai toscani. Già questo dato da solo basterebbe a dimostrare l’inefficienza organizzativa della campagna vaccinale messa in campo dalla Regione, ma purtroppo i numeri ci dicono che c’è di peggio”.

“La Regione Toscana è penultima per quanto riguarda il completamento del ciclo vaccinale agli anziani over 80(2) – sottolineano dal M5s Carrara -. Peggio di noi solo la Regione Sardegna. Questo dato ci dice che c’è stata una scelta deliberata di disperdere tempo ed energie: anziché correre a proteggere la categoria più debole, le persone che hanno più probabilità di perdere la vita se contraggono il Covid-19, è evidente che si è scelto di provare ad accontentare un po tutti, seguire le sirene delle varie lobbies, subire le pressioni di varie categorie. Questa scelta è talmente paradossale da essere valsa alla nostra regione anche un richiamo, non troppo velato, del Presidente Draghi in Parlamento pochi giorni fa. Il risultato è che mentre i nostri anziani muoiono in attesa del loro turno di essere vaccinati, noi teniamo in frigo 100000 dosi vaccinali e con quelle che riusciamo a distribuire vacciniamo personale di categorie, pure importanti, ma tra le quali c’è chi svolge mansioni che non hanno né rischio elevato ne contatti particolari con il pubblico”.

“Come se non bastasse – aggiungono dal Movimento -, le modalità di accesso alla vaccinazione sono un esempio di come si può riuscire a trasformare i vantaggi della transizione digitale in un incubo kafkiano. Cittadini che non sanno come, quando e chi verrà vaccinato; il sito “Prenota Vaccini” rimasto bloccato per giorni; ai medici che hanno aderito alla campagna di vaccinazione, è stato richiesto per ogni dose inoculata, sia per la prima che per i richiami, di dover interagire con ben 3 diversi applicativi informatici che non dialogano tra di loro e rendono un lavoro già di per sé complesso, ancora più lungo e farraginoso. Insomma si cerca di fare entrare nel mondo digitale un modo ottocentesco di concepire lo Stato burocratico e i risultati non possono che essere disastrosi”.

“Lunedì partirà finalmente l’hub vaccinale presso Imm – ricordano poi dal M5s -. Una vicenda esemplare della capacità di complicare ciò che ha già una soluzione pronta. Spazi enormi dotati di tutti i servizi, ampi parcheggi, vicino all’uscita dell’autostrada. La Regione è il principale socio di questi spazi. Le istituzionali del territorio concordano sulla scelta. C’è l’accordo di massima tra le parti, dal Comune, alla Regione stessa, all’Asl, a Imm. Insomma, sembra fatta. Eppure all’arrivo del team di esperti, guidati dal super consulente di Carrara, si riesce a bloccare tutto per un mese, fino a rischiare di far fallire tutto. Fortunatamente i sindaci hanno fatto sentire la loro voce, fino a che non si è sbloccata la situazione. Nel frattempo la Toscana torna in zona rossa, con ripercussioni spaventose su cittadini ed imprese. Alla luce di tutto questo possiamo ben dire, dati alla mano, che la campagna vaccinazioni in Toscana è un flop clamoroso, che fa ancora più rumore nella regione che si è da sempre vantata di essere un modello per la sanità. C’è forse da rivedere la posizione di esperti e super consulenti chiamati dal presidente Giani?”

Mazzeo: “Ecco i veri numeri: non servono polemiche, ma più dosi”
Sulle polemiche riguardo alla gestione della campagna vaccinale è intervenuto il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. “Dato che molti stanno attaccando il sistema sanitario della Toscana, uno fra i migliori del Paese, penso che sia doveroso ristabilire alcune oggettive verità senza ovviamente voler nascondere alcune criticità e alcuni ritardi che si sono manifestati”.

“Uno dei punti più dibattuti riguarda l’utilizzo dei vaccini Pfizer – spiega Mazzeo – che abbiamo utilizzato e stiamo utilizzando per operatori sanitari, personale non sanitario che lavora negli ospedali, ospiti e operatori di Rsa e over 80. Partiamo da questi ultimi, la nota più dolente. La Toscana ne ha vaccinati 109.304 con una dose e 40.087 con due, su 331.921 persone. Siamo in ritardo rispetto alle aspettative che noi stessi avevamo, è vero. Ma adesso recuperare il terreno perso è la priorità assoluta e negli ultimi tre giorni abbiamo somministrato quasi 12mila prime dosi e oltre 20mila richiami, seconda regione per numero a livello italiano. L’obiettivo che il presidente Giani ha posto è vaccinare tutti entro il 25 aprile”.

Mazzeo puntualizza poi ciò che sta alla base del ritardo nella vaccinazione degli over 80. “La risposta è semplice, abbiamo vaccinato con due dosi il 93,37% dei 121.871 operatori sanitari (la media italiana è del 71,67%) e abbiamo vaccinato con due dosi l’80,54% dei 18.205 ospiti delle Rsa (la media italiana è del 69,69%) coprendo il 100% con la prima dose. Il governo e Pfizer ci avevano detto che sarebbero arrivate il doppio delle forniture – precisa – un numero che sarebbe stato sufficiente per coprire l’intero fabbisogno di tutte le categorie prioritarie, invece è stato necessario fare una scelta: o dare la seconda dose ai medici e alle Rsa o dare la prima agli over 80, assumendoci il rischio che senza la seconda dose il vaccino potesse non avere la stessa efficacia. Siccome ospedali ed Rsa sono stati i principali focolai nelle ondate precedenti, è stato optato per la prima scelta e la loro messa in sicurezza, sapendo che una volta ultimate le vaccinazioni del personale sanitario avremmo avuto tutte le dosi disponibili per gli over 80. Laddove si è scelto l’altra strada è vero che si sono vaccinati più over 80 ma nel Lazio, per esempio, è stato vaccinato con due dosi solo il 64% dei medici, in Campania solo il 48%, in Liguria il 58% e in Umbria il 50,6%. Se il governo ci avesse dati più dosi avremmo vaccinato molte più persone e, soprattutto, molti più over 80”.

Infine il presidente del consiglio regionale chiarisce un altro punto che in questi giorni è stato molto dibattuto. “E’ vero che sono state somministrate 39.186 dosi di Pfizer a personale amministrativo, ma si tratta di persone che lavorano comunque in ospedale, in strutture sanitarie o a stretto contatto con esse. E’ stato fatto, in gran parte, prima dell’arrivo di AstraZeneca e soprattutto rispettando l’indicazione del ministero perché anche da loro, inevitabilmente, passava la messa in sicurezza degli ospedali e di quelle realtà”.

“Nessuno nega che quella degli over 80 sia una criticità forte e come ho detto oggi è la nostra priorità – conclude Mazzeo – ma al tempo stesso è anche doveroso ricordare che la Toscana è sopra la media nazionale nelle vaccinazioni in tutte le altre categorie: ha vaccinato il 7,6% dei 70-80enni contro la media nazionale del 5,81%, il 73% degli insegnanti contro la media nazionale del 58,6%, oltre a quanto già detto su medici e Rsa. Purtroppo come ripeto da sempre, non servono polemiche ma vaccini. E non va sprecata nemmeno una dose. Per questo, dopo la Asl Sud-Est, è importante il fatto che anche le altre due aziende sanitarie apriranno il portale per i riservisti in modo che eventuali rinunce possano essere immediatamente compensate con altre persone da vaccinare”.