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Acqua a non potabile a Massa, pioggia di critiche al Comune: «Ordinanza poco chiara»

MASSA – Ieri (11 febbraio 2021) il sindaco Francesco Persiani, ha firmato l’ordinanza n.31 del l’11-02-2021 per il divieto di utilizzo, per il consumo umano salvo previa bollitura per 15 minuti, dell’acqua erogata dall’acquedotto comunale che serve l’area viale Roma-autostrada-confine col comune di Montignoso, località Volpigliano e località Canevara. L’ordinanza ha decorrenza immediata e fino al ripristino dei parametri di legge. L’atto, consultabile all’Albo pretorio e sul sito del comune di Massa, ha destato molta preoccupazione e agitazione nei cittadini massesi.

«L’ordinanza – secondo il Partito Democratico – appare in contrasto con la necessità di dare indicazioni precise ai cittadini. La indeterminatezza dell’area urbana e suburbana, interessata dall’ordinanza, crea oggettiva preoccupazione tra i cittadini. Non si indicano le cause che hanno determinato l’ordinanza, i tempi e le iniziative necessarie alla soluzione del problema – criticano – Ancora una volta questa amministrazione, dà prova della sua inadeguatezza, creando stress tra la gente, già fortemente provate dalla emergenza covid».

«L’ordinanza è poco chiara – interviene Daniele Tarantino di Confimpresa Massa Carrara – E’ molto generica e non specifica esattamente le zone colpite. Sono molte le attività e concittadini che si sono rivolte a noi chiedendo spiegazioni. Per esempio: è possibile fare caffè al bar? Di i fatto, molte attività, per precauzione e timore, non hanno potuto lavorare e chiedono urgenti spiegazioni. Inoltre, ci domandiamo: l’ordinanza è stata emessa in ritardo, ciò significa che le persone hanno utilizzato acqua non potabile per un tempo non definibile. L’area interessata è compresa tra viale Roma – autostrada- comune di Montignoso, località Volpigliano e località Canevara. Come si legge nel comunicato di Gaia “le analisi di usl hanno individuato nell’acqua un parametro batteriologico alterato, il clostridium perfigens, che per legge non richiederebbe l’emissione di ordinanza di non potabilità, essendo tra i parametri che la legge individua come parametri indicatori che richiedono un approfondimento di indagine ma non un divieto di utilizzo. Applicando il principio di massima precauzione la Uusl ha richiesto al comune l’emissione dell’ordinanza, anche se questa non è prevista dalla normativa. Il clostridium perfrigens è un batterio ubiquitario in natura, probabilmente proveniente da vegetali in decomposizione che si presenta nelle acque superficiali o di sorgente carsica dopo eventi meteorologici intensi”. “I bar, le imprese, i cittadini, chiosa Tarantino – chiedono maggiore trasparenza».

«Mi dispiace prendere atto, ancora una volta, della superficialità con cui è stata gestita l’emergenza idrica, dovuta alla presenza di un batterio nell’acquedotto di Gaia, da parte del sindaco Persiani – commenta la presidente del gruppo misto di maggioranza Roberta Dei a riguardo – Ritengo che quando si tratta di salute pubblica devono essere messe in campo, da chi ne è responsabile, tutte quelle azioni volte a salvaguardare la salute dei cittadini».« Anche in questo caso il sindaco Persiani si è limitato ad incaricare le strutture comunali competenti con un’ordinanza che ha iniziato il suo iter interno al Comune alle ore 16.16, venendo firmata poi dal sindaco alle 18.23 – critica la consigliera – Pensando così forse di scaricare le proprie responsabilità, senza seguire e verificare in prima persona che il dirigente della Protezione Civile Della Pina, attivasse tutti i canali di informazione, compreso il canale telefonico, per contattare i residenti delle aree coinvolte dall’ordinanza. Questo non è accaduto e infatti migliaia di famiglie massesi sono state lasciate nel panico totale fin tanto che Gaia non si è degnata, alle 22.50, di postare sui social una mappa perimetrata delle zone coinvolte. E le famiglie che non hanno la fortuna di avere canali social? Probabile stiano ancora ignorando l’accaduto mettendo a rischio la loro salute? Ribadisco che questa situazione di grave emergenza è stata trattata con estrema faciloneria da Persiani e Della Pina, perché ancora stamani continuo a ricevere sms e telefonate in cui mi si chiedono elementi certi che come pubblico ufficiale non ho a disposizione».

«Tante sono state le promesse fatte da Persiani in campagna elettorale e la riforma di Gaia Spa è stata il cavallo di battaglia di un cambiamento assicurato; niente di quanto promesso è stato realizzato, ed oggi ci troviamo con un acquedotto (ancora gestito da Gaia) che fa “acqua” da tutte le parti e potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini. Voglio ricordare a Persiani – conclude Dei – che come sindaco è il primo responsabile della salute dei cittadini che vorrebbero essere governati da un sindaco capace, serio, responsabile e non è questo il momento di stare sereno».