LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Giorno del Ricordo, a Massa l’opposizione non si muove: «Non parteciperemo alla cerimonia»

«Non è possibile celebrare la democrazia in un luogo che riteniamo antidemocratico»

MASSA – Come accaduto per la Giornata della Memoria lo scorso 27 gennaio, anche domani, in occasione del Giorno del Ricordo, l’opposizione di Massa non parteciperà al consiglio comunale straordinario convocato per celebrare la ricorrenza. “Si tratta di una scelta dolorosa – affermano i consiglieri Stefano Alberti, Uilian Berti, Gabriele Carioli, Dina Dell’Ertole, Agostino Incoronato, Giovanni Giusti, Luana Mencarelli, Paolo Menchini, Elena Mosti e Alessandro Volpi – dato il valore della ricorrenza e data la partecipazione delle associazioni che rappresentano la memoria di quei tragici fatti. Ma la natura anti-democratica dell’attuale maggioranza che “governa” il Comune di Massa rende puramente strumentale la cerimonia e svuota l’istituzione del suo significato più profondo”.

“Abbiamo già ricordato in altre occasioni – spiegano i consiglieri – i molteplici episodi che hanno messo in chiara evidenza questo atteggiamento di aperta intolleranza, che sono stati confermati dalla discussione in Consiglio Comunale in occasione della mozione di revoca presentata nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Stefano Benedetti. I giudizi espressi da vari membri della maggioranza che hanno mostrato un palese disprezzo verso le opposizioni, l’esplicita aggressività manifestata in diversi interventi, la piena giustificazione data a comportamenti davvero incresciosi e le vendicative richieste di dimissioni sono l’ulteriore conferma di un clima non accettabile. Del resto, anche in occasione della convocazione per la preparazione di questo Consiglio comunale solenne, il Presidente del consiglio ha violato il Regolamento seguendo una procedura decisamente anomala, come già avvenuto per la Giornata della Memoria”.

“Quindi – annunciano – saremo presenti in apertura, proprio per onorare il ricordo di quei drammatici anni, ma con profondo rammarico ci sentiamo poi costretti a non presenziare al collegamento dopo l’esecuzione dell’inno nazionale perché non è possibile celebrare la democrazia in un luogo che riteniamo antidemocratico”.