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Una Giornata della Memoria e… delle polemiche a Massa: l’opposizione non sarà in Consiglio

I consiglieri di minoranza: «Celebrazione stravolta perché privata di espliciti riferimenti all’antifascismo»

MASSA – Una Giornata della Memoria… e delle polemiche a Massa. Domani, mercoledì 27 gennaio alle 10, è previsto il Consiglio comunale solenne per celebrare e ricordare la tragedia della Shoah, ma quest’anno i consiglieri di opposizione non ci saranno. O meglio, saranno presenti all’apertura ma poi usciranno dall’aula virtuale. Quest’anno, infatti, per l’emergenza virus, il Consiglio si svolgerà in videoconferenza.

«La celebrazione della giornata della memoria – hanno scritto in una nota Stefano Alberti, Ulian Berti, Gabriele Carioli, Dina Dell’Ertole, Agostino Incoronato, Giovanni Giusti, Luana Mencarelli, Paolo Menchini, Elena Mosti e Alessandro Volpi – rappresenta un fondamentale e vitale rito della democrazia italiana e si compie per preservare intatta la consapevolezza del dolore e dei lutti che proprio l’assenza delle libertà garantite dalla democrazia hanno provocato. Si riferisce a un momento storico ben preciso, quello della lunga lotta al nazifascismo, e assume, al tempo stesso, il valore della condivisa appartenenza a una comunità nazionale così come intesa dalla Costituzione».

«La giornata della memoria, a cui noi attribuiamo un profondo significato simbolico e valoriale, non può ridursi pertanto in alcun modo ad una mera formalità, ad uno stanco esercizio liturgico svuotato dei suoi contenuti ideali. Non può neppure essere stravolta perché privata di espliciti riferimenti all’antifascismo. Ha bisogno poi di una coerenza chiara rispetto al modo di interpretare gli avvenimenti contemporanei che non accetta lesioni ai principi democratici. Le posizioni assunte dall’attuale presidente del Consiglio, le sue dichiarazioni reiterate di disprezzo nei confronti di figure e di momenti della lotta di liberazione italiana, così come quelle formulate da membri dell’attuale maggioranza nei riguardi di personaggi chiave del panorama democratico italiano, a cominciare dal presidente Sandro Pertini, fino all’inaccettabile minuto di silenzio per “i morti di Capitol Hill” ci inducono a pensare che il Consiglio Comunale di Massa non sia la sede adeguata per celebrare una memoria a cui manca la condivisione della maggioranza al governo della nostra città».

«Il rischio è che si tratti soltanto di un dovere istituzionale svolto da chi ha dato prova di non condividere i valori di quella memoria tanto importante. Non è più possibile, a nostro giudizio, legittimare, con la presenza alla seduta del Consiglio dedicata alla memoria della Resistenza e della Liberazione, la natura democratica di un consesso che non riconosce i valori fondanti della democrazia stessa. Non è ammissibile che Pertini venga considerato un terrorista e che venga celebrata la sua tragedia durante gli anni del regime. La memoria, per mantenere il suo valore fondativo, deve essere coerente. E un Consiglio comunale per essere democratico deve coltivare la coerenza della democrazia. Noi pensiamo che questa maggioranza non lo sappia, e non lo voglia, fare. Per tali ragioni, riteniamo necessario presenziare all’apertura della celebrazione, in segno di profondo rispetto nei confronti della sostanza ideale della giornata della Memoria, ma non possiamo partecipare ad una seduta presieduta da figure istituzionali che, a nostro giudizio, hanno dimostrato di non credere nei principi della democrazia antifascista».