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Forza Italia dalla parte dei lavoratori del marmo: «No alla chiusura delle cave»

CARRARA – «Preso atto durante le regionali della posizione dei candidati del movimento 5 stelle per la chiusura delle cave, siamo oggi spettatori di un preoccupante crescendo di movimenti ambientalisti sulla stessa onda, e forse di stessa matrice». Queste le parole di Forza Italia sulla questione cave, tanto dibattuta. Il partito azzurro ritiene doveroso che tutta la politica esprima una posizione ferma e chiara in merito, visti i toni estremi e l’imminente organizzazione di manifestazioni.

«Anzitutto – prosegue il coordinatore azzurro Riccardo Bruschi, a nome di tutto il partito – riconosciamo una dovuta considerazione a questo fenomeno, ovvero la necessita di una riflessione sul modello di sviluppo del “mondo del marmo”, che sia il meno impattante possibile e che riduca e sfrutti al meglio scaglie, informi e detriti di scarto, evitando soprattutto che questi in caso di eventi alluvionali possano causare danni, e presidiando la pulizia periodica del letto dei torrenti e del Carrione. E’ anche nostra convinzione che si debba incentivare la lavorazione in loco tramite la durata delle concessioni e sgravi fiscali alle aziende virtuose, e che si debba convincere chi beneficia di profitti maggiori ad investire in progetti per il rilancio della città.  Detto ciò, con assoluta fermezza riteniamo che chiudere le cave sia una idea assolutamente incomprensibile, impraticabile ed antisociale – affermano – Una caccia alle streghe dettata da un malessere sociale. Pensare nell’immediato di poter compensare la chiusura con il turismo od in qualsiasi altro modo è un puro esercizio di fantasia. In questo momento di tremendo flagello sanitario mondiale e di difficolta economica Forza Italia vuole essere ancor più al fianco di chi lavora, ed abbiamo difatti organizzato durante il lockdown un tavolo per la riapertura anticipata ed in sicurezza del settore, inoltre il nostro coordinatore nazionale onorevole Tajani e il coordinatore regionale senatore Mallegni hanno visitato le cave il mese scorso per le regionali. Il marmo bianco è la ricchezza, la storia e l’orgoglio di Carrara ed un eccellenza del “Made in Italy”. Le cave rendono i nostri monti uno spettacolo lunare unico al Mondo, che dovrebbe essere proposto come patrimonio Unesco, sia che le si vedano dal mare arrivando in crociera od in barca, sia che le si veda dal cielo arrivando in aereo, sia che lo si veda sul passo e dai rifugi alpini del monte Sagro. Senza le cave invece sarebbero dei semplici monti, come se ne trovano ovunque, senza poesia e senza un identità cosi forte e spiccata».

«Chiudere le cave vorrebbe dire perdere migliaia di posti di lavoro non solo dei cavatori, di chi commercia, di chi lo lavora, dei trasportatori e dei portuali – spiegano – E andrebbe a discapito di tutta la collettività carrarese in quanto priverebbe le casse del Comune di un entrata ad oggi di 26 milioni di euro facendolo andare in default finanziario. La vera causa del livore verso il mondo del marmo è proprio che questi soldi non ricadono sulla città, un inganno dei politici che deve essere smascherato e che genera conflitto di classe. Il marmo dunque versa moltissimi soldi ma questi spariscono nel palazzo comunale, la nostra battaglia sarà proprio per restituirli alla città vincolandoli ad una spesa in opere pubbliche, arredo urbano, aiuti di sostegno sociale e ad al finanziamento di un serio progetto di triennale rilancio del centro storico. Ribadendo questo impegno di Forza Italia per le prossime elezioni cittadine, invitiamo le forze politiche alleate e i movimenti civici a prendere parte come noi all’eventuale manifestazione del 24 in favore dei lavoratori del marmo – concludono – e contro a questa visione forcaiola e dannosa avvallata dai 5stelle e quindi dai loro probabili alleati del Pd».