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«Sanità, servono nuovi progetti per prepararsi ad ogni eventualità»

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“L’intervento del Comitato di salute pubblica dovrebbe spingere tutta la politica locale ad aprire un confronto sul futuro del servizio sanitario offerto alla cittadinanza, sulla sua organizzazione, sugli investimenti ed i progetti da mettere, velocemente, in cantiere. Il territorio dovrebbe avere la capacità di presentare alla Regione un piano che permetta di portare a compimento il cammino intrapreso con la costruzione del Noa e contestualmente correggere le lacune che, stante la pandemia, sono emerse”. E’ quanto affermato in una nota dal consigliere comunale di Massa Andrea Barotti.

“Il modello sanitario – prosegue – alla luce dell’emergenza affrontata e dalla quale non siamo ancora definitivamente usciti, deve essere rivisto per essere preparati ad ogni eventualità! Dobbiamo, pertanto, dar vita ad una ampia, attenta riflessione a cui partecipi il mondo delle professioni sanitarie, le rappresentanze sindacali, la politica, l’azienda sanitaria e la Comunità affinché, insieme, si costruisca il futuro. Ritengo che sia necessario, prima di parlare di edilizia sanitaria, affrontare il tema del tipo di servizio di cui abbiamo e avremo bisogno (la popolazione anziana aumenterà, aumenteranno le necessità) tenendo conto che eventi, fino a poco fa impensabili o remoti, possono, purtroppo accadere perciò è doveroso pensare al sistema di difesa sanitaria da mettere in campo; un sistema che metta al centro il paziente, il personale medico ed infermieristico e che faccia recuperare il terreno perduto.

La città di Massa, oggi guidata dal centrodestra, deve ancora decidere dove far nascere la casa
della salute. Sono trascorsi oltre dieci anni da quando il nuovo Ospedale è stato costruito e manca, ancora, un tassello importantissimo per la cura dei cittadini! Non possiamo perdere ulteriore tempo e sopratutto non possiamo perdere l’occasione di dar vita ad un progetto più strutturato, più articolato che tenga conto della nuova realtà.

Colgo con favore che a Carrara venga avanzata una proposta similare a quella che, un anno fa,
avevo avanzato per la mia città ossia creare un polo sanitario, concentrare in un solo complesso più attività. Il Comitato chiede, ad esempio, che la scuola Infermieri vada oltre foce e si insedi nel vecchio monoblocco; si tratta di un’operazione che consente il recupero di una struttura esistente dandole una nuova destinazione.
Il concetto che viene avanzato dal comitato è analogo all’idea di realizzare la casa della salute
all’ex Colonia Motta e di creare un distaccamento dell’Università di Pisa nelle ex Colonie Torino e Olivetti; ritengo, prendendo a modello altre città, che la scuola Infermieri, tra l’altro ormai radicata a Massa, debba essere avvicinata al Noa poiché la formazione universitaria, basti pensare alla vicina Pisa, è unita agli stabilimenti ospedalieri non per nulla si parla di “cliniche universitarie”. Il criterio della vicinanza, per esempio, è alla base del recupero del vecchio Ospedale di Livorno (diventerà la casa della salute) accanto al quale sorgerà il nuovo nosocomio quindi avviciniamo i servizi al Noa e diamo una destinazione sanitaria a quelle strutture che attendono, da troppo tempo, di essere salvate dal degrado! Creiamo un distaccamento universitario per contribuire alla crescita culturale ed economica del nostro Comune!

La nascita del debito Europeo, l’arrivo di grandi risorse dall’Unione ci impone di dare, velocemente, avvio agli interventi di rilancio, adeguamento del servizio sanitario, quindi prepariamoci! Si costituisca un tavolo, un laboratorio di idee che permetta al territorio di essere un soggetto protagonista di una così importante fase della storia della nostra Comunità, del nostro paese e dell’Europa”.

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