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Carrara approva il nuovo Regolamento degli agri marmiferi

Dal M5s si parla di «rivoluzione», l'opposizione: «Cambia poco». Il sindaco De Pasquale: «Tutela ambientale e più ricadute economiche per la città». Martinelli: «Finalmente stop al rinnovo automatico delle concessioni»»

Quindici voti a favore e sei contrari. Carrara ha così un nuovo regolamento degli agri marmiferi. L’approvazione definitiva del Consiglio comunale è arrivata dopo due sedute fiume e oltre 12 ore di discussione. Dal Movimento 5 Stelle si parla di «rivoluzione» nel settore, dall’opposizione, invece, il Pd afferma che si tratta di una normativa simile a quella bozza elaborata dalla precedente giunta e il gruppo Insieme per Carrara evidenzia che «non cambia nulla».

MARTINELLI: «FINALMENTE STOP AL RINNOVO AUTOMATICO DELLE CONCESSIONI»
Dopo 15 anni di attesa viene rinnovato uno degli strumenti fondamentali per la gestione del settore lapideo dal quale, finalmente, sparisce il rinnovo automatico delle concessioni che diventano effettivamente temporanee: è questo in estrema sintesi il messaggio che il vicesindaco Matteo Martinelli, titolare della delega al marmo, ha lanciato nel presentare il nuovo testo del Regolamento degli Agri Marmiferi. Nelle due sedute, terminate entrambe a tarda notte, è stato avviato il confronto su tre strumenti fondamentali: Ricognizione degli Agri Marmiferi, Regolamento e Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi. Il vicesindaco non ha nascosto la soddisfazione per il risultato raggiunto con il Regolamento: «Ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato, a iniziare dal personale dell’Ufficio Marmo».

Ma quali sono gli elementi qualificanti del nuovo testo? «Finalmente, sparisce il rinnovo automatico delle concessioni che diventano davvero temporanee. La loro durata sarà di 13 anni con una estensione di 2 per le attività che si dotano della certificazione Emas e la possibilità di avere fino a ulteriori 10 anni per chi porta avanti progetti che incentivano occupazione, lavorazione in loco e attenuano l’impatto ambientale. Abbiamo seguito principi simili – spiega Martinelli – per la definizione del periodo transitorio prima delle gare: questo potrà arrivare a un massimo di 25 per chi investe su filiera locale, crea occupazione o presenta progetti che hanno ricadute positive su ambiente, infrastrutture e sulla situazione economico/sociale. Abbiamo adeguato l’iter di decadenza alle norme attuali, rendendolo decisamente più snello ed effettivamente applicabile».

Un altro elemento «qualificante» è quello dell’Osservatorio dei Prezzi del Marmo: «Inserirlo nel Regolamento è un passaggio importante perché impegna formalmente il Comune a promuoverne l’istituzione. Si tratta infatti di uno strumento fondamentale per risolvere la delicata questione della valutazione dei materiali».

IL SINDACO DE PASQUALE: «TUTELA DELL’AMBIENTE E PIÙ RICADUTE ECONOMICHE SULLA CITTÀ»
«In materia di politiche sul lapideo, il nostro cammino è stato guidato da alcuni principi molto chiari: tutela dell’ambiente e del paesaggio, aumento delle ricadute economiche sulla città, salvaguardia dell’occupazione. Questi rimangono i nostri capisaldi che continuiamo a perseguire, anche attraverso gli atti in discussione, che devono rispondere a una realtà complessa (anche dal punto di vista normativo): siamo cresciuti e maturati, rendendo così “realizzabili” i risultati che ci eravamo prefissati di raggiungere, ben prima di essere “amministrazione”». È il commento del sindaco Francesco De Pasquale che, nel corso del suo intervento in Consiglio comunale, ha parlato di un altro dei temi più spinosi legati al marmo, i Beni estimati: «Sono ancora convinto che possano e debbano essere assoggettati al patrimonio indisponibile del Comune e sono ancora intenzionato, oggi come allora, a portare avanti questa battaglia. Quello che è cambiato, da quando ero consigliere di opposizione, è il campo di questa battaglia, e non certo per una mia scelta. Oggi è indiscutibile che campo di battaglia sia il Parlamento. Quindi invece di perdere tempo a rinvangare il passato, le forze politiche che siedono tra i banchi del governo nazionale dovrebbero lavorare per calendarizzare la proposta di legge nazionale lanciata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli. Una proposta approvata all’unanimità dall’assise toscana nonostante l’uscita dall’aula, forse non casuale, del consigliere del Pd Giacomo Bugliani. Il nostro parlamentare Riccardo Ricciardi ha confermato ieri l’impegno su questo fronte. Il Pd faccia altrettanto con i suoi eletti – conclude il primo cittadino – magari convincendo a un cambio di strategia Martina Nardi che, all’inizio di quest’anno, aveva definito “non prioritaria” la questione dei beni estimati, derubricandola a tematica che “riguarderà una cinquantina di persone, concessionari o sedicenti”».

IL M5S: «ALTRI PUNTI SMARCATI DAL NOSTRO PROGRAMMA»
«In questi mesi ci siamo sentiti chiamare incapaci, ignoranti (nel vero senso di non sapere le cose) mezzi o piccoli uomini a seconda del momento, e abbiamo assistito ad una escalation dell’opposizione nel voler sminuire ogni cosa portata avanti ed ogni atto importante specie se relativo ai bacini estrattivi». Così in una nota il Movimento 5 Stelle di Carrara che risponde alle critiche ricevute in questi giorni sul tema del settore lapideo.
«Spesso nelle eloquenti parole dell’opposizione appare la nostra associazione ad un topolino. Abbiamo sopportato – scrive il Movimento – ogni offensivo riferimento sapendo di essere si un topolino, ma che ha partorito una montagna. Anzi non una ma varie, che obbligatoriamente l’opposizione deve sminuire per non dare adito che in soli tre anni stiamo portando in approvazione strumenti che la città attende da una vita, e lo facciamo realizzando anche punti di programma che molti di loro avrebbero dovuto realizzare dal lontano 2007, come la tutela delle sorgenti ed il rilancio del turismo anche nei bacini estrattivi, solo per citarne alcuni.
E tutta la discussione in Consiglio Comunale si è concentrata nell’attaccare il sindaco, nell’asserire che quanto fatto per i Pabe non è niente, nell’attaccare il gruppo di maggioranza con nomignoli, nel mantra che non stiamo realizzando il programma elettorale. Un misto di falsità ed ipocrisia che ci aspettiamo diventi il modus operandi dell’opposizione che non entra nel merito delle questioni, si spaventa di fronte ad un gruppo che sa lavorare compatto e porta a casa risultati, e realizza quanto scritto nel suo programma elettorale, cosa a cui forse non sono mai stati abituati.
E non si preoccupino, sappiamo che i PABE stanno facendo il loro percorso e ci sono ancora passaggi in atto, ma sappiamo anche che l’amministrazione ha saputo cogliere e scrivere in quei documenti la visione che avevamo inserito proprio nel programma elettorale, fatta di tutela delle sorgenti (siamo dovuti arrivare noi per prevederla), la gestione delle acque meteoriche e di lavorazione nei bacini estrattivi, lo studio dei ravaneti e degli obblighi di intervento per i gestori di cava, la protezione dei crinali anche se già intaccati, dei sentieri storici e molto altro.
Tutto quanto integrato in una realtà lavorativa che deve dare maggiori garanzie per la sicurezza dei lavoratori e che andrà verso le gare per le concessioni e le premialità per chi garantirà ricadute sul tessuto socio economico cittadino. Il nostro è e sarà un lavoro indirizzato al rispetto ambientale nella garanzia di una migliore gestione della lavorazione del monte, nel rispetto delle normative esistenti, come scritto nel nostro programma elettorale nel quale andiamo a smarcare altri punti oltre a quelli già realizzati».

> LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE