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Ponte Avenza, Palma: «Quando salvai due persone dall’alluvione»

Il presidente del Consiglio comunale di Carrara, interviene con una storia che risale al 2003: «E se chiediamo di aspettare coi lavori la Regione ritirasse la mano?». Fi all'attacco: «I lavori dovevano avvenire durante il lockdown»

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Il presidente del Consiglio comunale di Carrara, Michele Palma, interviene nel dibattito sui lavori di demolizione e ricostruzione del ponte di via Gino Menconi ad Avenza che dovrebbero partire dalla metà di giugno. In un post su Fb, Palma racconta una storia in cui lui fu protagonista nel settembre del 2003, quando una devastante alluvione colpì Avenza. Una storia che, come lui ha scritto, non aveva mai raccontato prima pubblicamente. La riportiamo di seguito.

Settembre 2003. Da quel portone della palazzina con gli studi medici, salvai due persone. Il fiume aveva invaso il piano terra e li aveva trascinati fuori dal portone. Li vidi a terra in mezzo all’acqua davanti al portone. Cercavano di vincere la forza dell’acqua e rientrare, anziché scappare, perché la figlia era rimasta intrappolata ai piani alti della palazzina. Dentro la pressione dell’acqua era tale che uscivano fiotti di qualche metro dagli interstizi degli infissi chiusi. Non so come riuscii a convincerli a togliersi di li. Li aiutai a stare in piedi e ci spostammo di qualche metro, risalendo verso il ponte che era il punto più alto. La figlia apparve da una finestra all’ultimo piano assieme ad una signora che gli diceva che la ragazza era in salvo e di stare tranquilli. Erano sotto choc e probabilmente lo ero anche io, ma a quel punto si fecero guidare per mettersi fuori pericolo. Chiamammo soccorsi ma le linee erano tutte saltate. Cercammo un modo per allontanarci, ma il ponte tremava come sottoposto ad un terremoto continuativo, l’acqua ormai passava sopra, avevo paura che crollasse. Girammo quindi dall’altra parte e dopo varie peripezie riuscimmo a raggiungere la caserma dei vigili del fuoco, a cui li affidai. Quando, ore dopo, riuscii a tornare verso il ponte le macchine che erano parcheggiate lì dove eravamo prima erano state tutte spazzate via, trascinate e accatastate in via Colombera, dove l’acqua ha sfondato un muro e alcune auto sono finite nel giardino che c’era dietro. Ebbi un brivido al pensiero di cosa sarebbe successo se quei due signori fossero rimasti lì qualche minuto di più.
Non so come si chiamano queste due persone, ne li ho più visti, ne ho mai raccontato, salvo pochi intimissimi, questo episodio. Lo faccio ora perché credo la messa in sicurezza idrogeologica del territorio sia una priorità per la quale non si può perdere neppure un minuto. Se la Regione è decisa a rifare in fretta il ponte, possiamo chiedere di rinviare? E cosa succede se nel frattempo che rimandiamo subiamo un’altra, ennesima, alluvione? Chi si prende questa responsabilità? E se mentre chiediamo di aspettare la Regione ritirasse la mano?

Forza Italia all’attacco: «I lavori dovevano avvenire durante il lockdown»
Intanto nel dibattito politico prosegue il botta e risposta. A intervenire adesso è il coordinatore comunale di Forza Italia Giovani di Carrara, Lucian Martisca che attacca duramente il sindaco «per non essersi esposto in modo incisivo sulla questione del ponte di Avenza, il quale verrà demolito e ricostruito partendo dal 15 giugno. Dopo più di 60 giorni di lockdown il ponte subirà un restauro completo che penalizzerà le attività commerciali della frazione di Avenza e metterà a disagio una buona parte dei cittadini carraresi, i quali hanno già presentato al sindaco varie annotazioni di contrarieta e proposte alternative. Il sindaco doveva trovare un accordo con la Regione Toscana per far si che il ponte venisse restaurato durante il lockdown e ha perso una grande occasione, si è solamente limitato a far presente alla Regione che i suoi concittadini non erano d’accordo con questa iniziativa. Non possiamo penalizzare ulteriormente le nostre attività locali proprio adesso, significherebbe spingerle alla chiusura definitiva. Bisognerebbe aiutarle e sostenerle in modo pratico ed efficiente, anche con aiuti economici veri e propri. Noi ci attiveremo in Regione tramite i nostri rappresentanti perché sollevino immediatamente la questione. A Carrara regna il caos e il sindaco non effettua mai un faccia a faccia con i suoi cittadini, e questi ultimi sono stanchi di non essere mai presi in considerazione e troppo spesso emarginati dalle decisioni». Interviene anche il coordinatore di Fi Riccardo Bruschi «È una vergogna che un ponte, realizzato recentemente, debba essere nuovamente ricostruito perché non a norma, creando gravi disagi ed uno spreco di altre 250.000 euro. Non mi sorprende ormai siamo abituati alle cose mal fatte dai governi cittadini di sinistra, e dai sedicenti tecnici a capo dei lavori pubblici, probabilmente è la stessa combriccola che seguì i lavori sull’argine destro del Carrione, il cui crollo causò l’alluvione di tutta Marina».

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