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«Foibe, la destra utilizza le vittime per riabilitare la propria immagine»

Ricordare meglio, ricordare tutto. Questo in sostanza il messaggio inviato da un gruppo di cittadini antifascisti all’amministrazione comunale. La mostra dedicata a Norma Cossetto e allestita a palazzo civico, a loro non piace. E in conferenza stampa hanno spiegato perché: «La destra è assillata dalla mancanza di una memoria storica che non sia quella degli ex missini o dei picchiatori. Così cerca di cambiare gli eventi storici a proprio piacimento. Si veda il podestà locale Ubaldo Bellugi, riabilitato e ricordato solo in veste di poeta».

Bellugi oltre che poeta era un gerarca fascista, un tratto in comune con il padre di Norma Cossetto. «Eppure i fumetti esposti a palazzo civico valorizzano un altro aspetto di quest’uomo- spiega Giacomo Bertelloni – viene rappresentato come una figura bonaria, in alcune vignette addirittura dona caramelle. Vorremmo ricordare che il gerarca Cossetto, così come fatto anche dal gerarca Bellugi, ha partecipato alla marcia su Roma». Insomma, la mostra dedicata a Cossetto, secondo i partecipanti, ometterebbe dati di fatto legati alla vita di Norma Cossetto. E in un comunicato, le realtà antifasciste locali sottolineano anche alcuni dettagli legati alla casa editrice che ha pubblicato il fumetto su Cossetto. La ricostruzione di questa vicenda storica ancora ampiamente dibattuta viene affidata dal Comune di Massa alla casa editrice Ferrgalico. Casa editrice di fumetti vicinissima all’estrema destra. Non solo. Ferrogalico è unita da un accordo di collaborazione alla casa editrice Altaforte, cacciata dall’ultima edizione del Salone del libro di Torino». Ad unirsi sotto bandiera antifascista la Casa Rossa, i Carc, la Rete antisessista, Non una di Meno Massa Carrara, il collettivo Kall, il Partito Comunista, la Trentuno Settembre e Rifondazione Comunista. «Ci sembra che la destra utilizzi le vittime per riabiltare la propria immagine – concludono i presenti – Con questa conferenza vogliamo far sapere che continueremo un lavoro di denuncia e di smascheramento di questa operazione, un’operazione che ha lo scopo di manipolare la storia».

CAMILLA PALAGI