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Regolamento Consiglio comunale, M5s: «Nessun bavaglio all’opposizione»

La maggioranza risponde alle accuse di voler esautorare l’assemblea cittadina carrarese. Intervengono il presidente del Consiglio comunale Palma e il capogruppo Del Nero

Nessun bavaglio all’opposizione: così i Cinque stelle rispondono alle accuse di voler esautorare il Consiglio comunale. Il presidente dell’assise Michele Palma, il capogruppo Daniele Del Nero e la presidente della commissione 1 Elisa Serponi hanno indetto una conferenza stampa per fornire la loro versione dei fatti, dopo che l’opposizione riunita li ha accusati di volerli silenziare con le modifiche introdotte alla bozza del nuovo regolamento del Consiglio comunale. Ad esempio per quanto concerne le interrogazioni, che d’ora in poi saranno permesse in forma orale solo se attinenti ad eventi avvenuti nelle 24 ore precedenti il consiglio, altrimenti andranno obbligatoriamente depositate 24 ore prima in forma scritta. “Abbiamo introdotto questa norma per smaltire le interrogazioni scritte inevase – spiega Palma – si è creato il luogo comune che questa amministrazione non risponda alle interrogazioni, ma i numeri dicono il contrario. Guardiamo alla precedente consiliatura: al 26 aprile del 2017 ben 32 interrogazioni avevano superato il termine dei 30 giorni, tra cui una del consigliere Martinelli che risaliva al 2012. Ad oggi noi ne abbiamo 13. Abbiamo poi ritenuto che fosse opportuno chiedere che le interrogazioni fossero depositate per iscritto e coni anticipo perché consiglieri e assessori potessero prenderne visione a uffici ancora aperti e prepararsi adeguatamente. Ricordiamo poi che questa è prassi diffusa anche in altri Comuni d’Italia: i consigli comunali di La Spezia, Sarzana, massa, Montignoso e Viareggio prevedono interrogazioni scritte.” Sugli interventi del pubblico, Palma afferma: “Non è vero che li limiteremo, anche se in altri Comuni non sono previsti. Anzi, grazie a noi il sindaco potrà anche rispondere se lo desidera. Prima il regolamento del Consiglio comunale non prevedeva questa possibilità.” E’ stata poi ratificata l’inversione dell’ordine del giorno già abitualmente praticata dalla maggioranza pentastellata: prima verranno discusse le delibere, dopo sarà il turno delle interrogazioni. “Non è vero che vogliamo evitare la presenza del pubblico – osserva Del Nero – solo che spesso ci siamo ritrovati a invertire l’odg per consentire anche a chi avesse problemi familiari di partecipare al voto sulle delibere. Che sono per noi non meno importanti delle interrogazioni. Sulle delibere è previsto un dibattito che anche gli spettatori potranno seguire. Sulle interrogazioni no.” Serponi aggiunge: “La commissione 1 ha lavorato tanto e bene. Ci siamo trovati d’accordo quasi su tutto. Se sui punti controversi ha prevalso la visione della maggioranza, ebbene questa si chiama democrazia.”