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«Il nuovo regolamento del Consiglio è un bavaglio per l’opposizione»

I consiglieri di minoranza di centrosinistra sono intervenuti per lanciare l'allarme sulla proposta di riforma del Movimento 5 Stelle

Una manovra bavaglio, una minaccia per la democrazia: così l’opposizione riunita ha definito la bozza del nuovo regolamento del Consiglio comunale presentata dai pentastellati in commissione 1 lo scorso giovedì 9 gennaio. Il nuovo regolamento prevederebbe modifiche ben al di là dell’adeguamento normativo previsto, e che limiteranno drasticamente le possibilità d’intervento dei consiglieri d’opposizione. Tanto che Roberta Crudeli del Partito Democratico, Massimiliano Bernardi di Alternativa per Carrara e Gianenrico Spediacci di Insieme per Carrara hanno deciso di lasciare l’aula in segno di protesta.

“Saranno abolite le interrogazioni orali – spiega Spediacci durante la conferenza stampa dell’opposizione – a meno che non riguardino fatti avvenuti 24 ore prima del Consiglio stesso. Il che esclude tutto quanto relativo all’attualità più stringente e al mese, o ai mesi, precedenti. Le interrogazioni scritte andranno presentate almeno 24 ore prima della seduta dell’assise, ma la maggioranza non sarà obbligata a rispondere. Nonostante io l’abbia proposto. Il sindaco potrà finalmente replicare agli interventi del pubblico, di fronte ai quali a oggi ha fatto scena muta, ma non sarà consentito ai vari gruppi consiliari d’intervenire: anche in questo caso la mia proposta è stata respinta. Sarà ratificata l’inversione dell’ordine del giorno che i Cinque stelle hanno praticato alla chetichella finora: le interrogazioni saranno sempre presentate dopo le delibere. Così che il pubblico non possa seguire il dibattito.”

Giuseppina Andreazzoli del Psi aggiunge: “Un’eventuale proroga del tempo destinato alle interrogazioni sarà messa ai voti, riservando di fatto la decisione alla maggioranza. Nessun cittadino potrà più rivolgersi all’opposizione all’ultimo momento per manifestare le proprie esigenze.” Un fatto, sottolinea Crudeli, “gravissimo”. “Limita la democrazia, da sempre cavallo di battaglia dei pentastellati. Ho chiesto al capogruppo Del Nero di rivedere questa decisione a mio avviso scellerata. La replica è stata agghiacciante: hanno deciso col loro gruppo e non hanno intenzione di tornare indietro. Il tentativo d’imbavagliare l’opposizione è sintomo della loro incapacità governativa. Del resto il sindaco non è evidentemente in grado di rispondere alle domande.” E Barattini commenta ironicamente: “Al prossimo Consiglio proporrò che le interrogazioni dell’opposizione siano decise sulla piattaforma Rousseau.”

Bernardi riserva ai Cinque stelle solo un secco “Ci vediamo in consiglio.” La crisi di partecipazione democratica, osserva l’opposizione, è cominciata sin dall’insediamento dell’amministrazione De Pasquale, con l’abolizione dei consigli dei cittadini e la pubblicizzazione di soli sei consigli comunali solenni su 24 totali. “I loro eletti rispondono solo a una dirigenza dal volto oscuro – osserva Vannucci – non certo ai cittadini. Il consiglio comunale è già stato esautorato de facto, adesso cercano di ridurlo ai minimi termini. Così una maggioranza consiliare che non sa cosa fare rinuncia a controllare un’amministrazione con le idee ancor meno chiare. Su temi come lo stadio, il Monoblocco, lo scientifico, per fare solo alcuni esempi, il sindaco ha detto un mucchio di bugie; cercano di non farlo parlare perché temono che dica sciocchezze o che si accorga finalmente che non è lui ad amministrare la città. Così chi vince le elezioni sarà messo in condizioni di fare quello che vuole, senza alcuna forma di controllo“.

IRENE RUBINO