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Caos in Consiglio comunale, continuano le polemiche

Da una parte la Lega Giovani Toscana che fa quadrato attorno al consigliere Frugoli. La minoranza: «Tutta colpa di Benedetti»

La Lega Giovani Toscana fa quadrato attorno al proprio Coordinatore provinciale di Massa e consigliere comunale, Filippo Frugoli che, il 7 agosto dopo aver partecipato alla seduta del Consiglio comunale, da quanto da lui raccontato, si sarebbe ritrovato ad attenderlo un drappello di persone “non di certo benevole”. “Un clima surreale – commenta il Consigliere Frugoli – alimentato anche dai consiglieri di opposizione che impegnavano il proprio tempo per offendere la Giunta con ingiurie, fomentando al tempo stesso dunque un clima d’odio. Al di fuori dello stesso Palazzo comunale cinque persone appartenenti ai centri sociali della zona (CARC) mi hanno accolto con inviti espliciti, come “stai attento, molto attento Frugoli, ti conosciamo” o “guarda bene la mia faccia, ti ricorderai di me”. Questo di certo non fermerà il nostro operato, ma trovo sconcertante il clima creatosi: invito consiglieri di opposizione e facinorosi ad un esame di coscienza”. Pronta la solidarietà da parte della Lega Giovani: “Questi episodi sono inaccettabili – interviene il Coord. Regionale Federico Bussolin  – e ci aspettiamo delle scuse dall’opposizione. Quanto ai centri sociali evidentemente il loro atteggiamento, che mai si smentisce, è segno che stiamo percorrendo la strada giusta: dopo lo sfratto di Bologna sarà nostra premura segnalare che anche Massa ha bisogno della ruspa e di qualche palestra popolare da riconsegnare alla cittadinanza”.

Sul fronte opposto, dalla minoranza intervengono i consiglieri Alberti, Barotti, Berti, Carioli, Dell’Ertole, Giusti, Incoronato, Sergio Menchini, Mosti, Volpi. Riportiamo di seguito la loro nota.
Mercoledì sera in Consiglio Comunale abbiamo assistito all’ennesimo uso improprio del ruolo di Presidente del Consiglio, Stefano Benedetti infatti ha nuovamente fatto passare per autorevolezza quella che in realtà è stata incapacità di gestione della seduta e autorità parziale ben lontana dal ruolo di mediatore equo che gli è stato affidato.
E questa gestione, così come si è applicata ieri nell’assise istituzionale più rappresentativa, pone un problema alla politica.
In breve, un’ampia rappresentanza di cittadini e cittadine di Ricortola e zone limitrofe si è recata nell’aula del Consiglio comunale, che ricordiamo è la casa dei massesi ed è aperta al e pubblico, per chiedere al Consiglio e al Sindaco di essere ascoltati e di avere delucidazioni sulla risoluzione della gestione del parco di Ricortola per l’associazione la Cerbaja.
È stata chiesta la sospensione di venti muniti.
Il Sindaco, che ha capito la situazione, e al quale va il nostro ringraziamento per la dimostrazione di serietà istituzionale e politica si è detto disponibile ad ascoltare i richiedenti per 5 minuti. Quello di ieri era un Consiglio snello, quindi la sospensione non avrebbe rallentato (che poi nessuna istanza deve essere vista come rallentamento, dato che in Consiglio possiamo starci a tempo indeterminato) nessun lavoro, ma poteva essere un’apertura democratica di ascolto e condivisione. Invece no, dalla maggioranza c’è chi ha detto che  il voto spetta a loro e chi ha ribadito che nessuno è stato ascoltato prima e non sarebbe stato ascoltato nemmeno questa volta. La maggioranza vota no alla sospensione nonostante una piccola delegazione si allontana con il primo cittadino. Il pubblico si agita e la minoranza chiede più volte di sospendere il Consiglio. Il presidente non placa gli animi.
I lavori non riesco a procedere, si chiede nuovamente la sospensione ma nulla, la maggioranza dice no e il Presidente, che ha il potere di autonomia della sospensione, va avanti e dice chiaramente che sì, lui potrebbe sospendere (e quindi far da mediatore) ma no, non lo vuole fare.
I cittadini sono ancora più demoralizzati.
Il clima è teso, c’è persino un assessore che applaude e gira un video.
La minoranza dopo l’ennesima richiesta di sospendere e ascoltare i cittadini  esce dall’aula avvilita.
Solo a quel punto la maggioranza vota non per la sospensione ma per la chiusura dell’ assise, lasciando le persone senza risposte.
Un disastro.
Il sindaco è chiamato a dare risposte perché è sindaco di tutti e non di una sola parte.
I partiti che ieri  sono stati  responsabili di avere creato questa situazione facciano autocritica.
Noi ci organizzeremo per dare una risposta degna per la storia che la città di Massa si merita.
Perché se nel pubblico ci sono state persone maleducate, o che hanno tenuto un comportamento non rispettoso (il che è tutto da verificare) dall’altra parte c’è l’istituzione al quale spetta l’importante e delicato ruolo di mediare, non di creare scompiglio e malumore.
Pertanto nel ribadire la nostra ferma volontà di difendere i valori delle istituzioni democratiche che non sono mai al servizio di una parte soltanto rivolgiamo un appello ai cittadini a vigilare sui diritti di tutti e tutte.