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Parco Ricortola, insulti e proteste in Consiglio: seduta chiusa anzitempo

Il sindaco Persiani: «I manifestanti hanno continuato a inveire, urlare, minacciare fino a che non è stata necessario interrompere definitivamente»

I disordini nel Consiglio comunale di ieri sera erano attesi ma non da provocare la chiusura anticipata dell’assemblea cittadina massese. È quanto successo nell’ultima seduta nella quale rappresentanti dell’associazione La Cerbaja, insieme al partito dei Carc, hanno protestato per la revoca della concessione all’interno del parco di Ricortola, chiedendo di essere ricevuti dal sindaco Francesco Persiani. La situazione, però, tra insulti e proteste, è degenerata al punto da determinare la chiusura dei lavori del Consiglio.

“Noi siamo rispettosi della democrazia – afferma il sindaco Persiani – dell’aula in cui si tengono i lavori e, come giusto che fosse, ho ricevuto alcuni rappresentanti dell’associazione che gestiva il parco di Ricortola e dei Carc che hanno tenuto la festa, ma in aula gli altri manifestanti hanno continuato ad inveire, urlare, minacciare fino a che non è stata necessario interrompere definitivamente i lavori. Questa non è democrazia. Oltretutto alcuni consiglieri di opposizione hanno fomentato l’atmosfera già tesa: l’estrema sinistra è stata utilizzata dalla sinistra istituzionale per i propri fini”.

“Nonostante il sindaco si fosse mostrato disponibile – afferma Palazzo civico – ad incontrare l’associazione Cerbaja e Carc (incontro avvenuto con una delegazione), il pubblico non ha permesso che i lavori dell’assise proseguissero. I cittadini avevano chiesto la sospensione del Consiglio, ma l’amministrazione ha comunque tenuto l’incontro pur chiedendo che, nel frattempo, l’aula andasse avanti con i ventidue ordini del giorno in programma. Dal pubblico, invece, sono arrivate parole pesanti verso il sindaco Persiani, gli assessori e il presidente del consiglio Stefano Benedetti. Questo atteggiamento della sinistra – sottolinea l’amministrazione massese – ha completamente distrutto il senso stesso della sala “X aprile”: dialogo, confronto e rispetto per le istituzioni. Sembrava impossibile che la sinistra che millanta la vicinanza a certi ideali potesse mettere in campo comportamenti tanto violenti e anti-democratici. Dal canto nostro, pur nella differenza di idee, abbiamo acconsentito ad un pacifico scambio di opinioni, ma la violenza verbale no, quella non ci appartiene. Nessuno di costoro, nei giorni scorsi, o prima del consiglio ha chiesto un incontro con il sindaco per trattare il tema della revoca della concessione alla Cerbaja. Incontro, che come ha dimostrato concretamente, il sindaco avrebbe ed ha concesso in virtù del proprio ruolo istituzionale, invece, si è voluto attaccare il cuore del sistema democratico interrompendo e turbando i lavori della seduta consigliare senza alcun valido motivo. Va da sé che questo episodio non può essere tollerato e passare inosservato e non mancheremo di segnalare all’attenzione dell’Autorità giudiziaria questi fatti affinché vengano valutati e, se ritenuti sussistere i presupposti di legge, adottati gli opportuni provvedimenti”.