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«Divieti di balneazione, il Consorzio di Bonifica sia meno immobile»

Il gruppo "Insieme per il territorio" chiede al presidente Ridolfi di intervenire e chiedere alla Regione di portare a compimento i progetti di risanamento ambientale

«Basta una pioggia più o meno intensa ed ecco rispuntare il divieto di balneazione. Basta una piccola piena ed ecco che il materiale vegetale prodotto durante lo sfalcio dei fossi arriva sulla spiaggia. Il Consorzio di Bonifica che fa? Incarica  professionisti che indaghino, sulla provenienza dei rifiuti e sulle competenze, ma il problema resta ed il danno aumenta. Una spada di Damocle sempre presente sopra la testa del sistema ricettivo turistico balneare». Lo affermano in una nota i membri del gruppo “Insieme per il territorio”.

«Tutto ciò viene avvertito dai cittadini, dagli operatori e dai villeggianti, come un abbassamento di interesse e attenzione sui temi dell’ambiente da parte delle autorità locali e del consorzio di bonifica, con una forte ripercussione  negativa sull’economia   turistica , sulla qualità e sull’immagine del nostro territorio. Negli anni scorsi  ambiziosi progetti furono varati dai comuni della costa, dalla regione e dalle aziende di servizi. Progetti finalizzati a migliorare ed estendere  la rete fognaria, a consentire l’adeguamento ambientale  dei depuratori,  a migliorare  la manutenzione dei corsi d’acqua, a contrastare l’ingresso del cuneo salino. Ma di tutto ciò non se ne parla più e ci domandiamo il perché».

«Alla luce di questa perdurante situazione – propongono – invitiamo il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, di farsi promotore di una inversione di rotta e di chiedere alla Regione e al Comune coordinatore del progetto di fare il punto sul risanamento ambientale previsto negli accordi sottoscritti dagli enti al fine di verificare cosa è stato fatto e cosa resta da fare ed individuare le responsabilità di questo immobilismo inaccettabile e dannoso. Durante le ultime elezioni consortili come lista “Insieme per il territorio”  abbiamo avuto numerosi incontri con le categorie dei balneari e degli albergatori ed in tali occasioni ci sono state rappresentate le tre  principali emergenze: erosione della costa ed inquinamento delle acque in alcune  tratti particolari oltre al materiale spiaggiato dal mare e dai fiumi. Siamo consapevoli che si tratta  di problemi  giganteschi che  vanno affrontati con adeguate risorse economiche e con  professionalità e mezzi rispondenti: altre strade non le vediamo! Per queste problematiche i nostri rappresentanti in assemblea consortile si faranno promotori di aprire un confronto costruttivo già dalla prossima discussione sul consuntivo 2018 previsto nei prossimi giorni».