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Nausicaa, Martinelli: «Bilancio in utile per farmacie e riequilibrio servizi»

Il vicesindaco alla consigliera del Psi Andreazzoli: «Avrebbe potuto evitare che Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara dilapidasse durante i due mandati dell’amministrazione Zubbani il suo patrimonio»

In risposta all’interrogazione dell’opposizione sui conti di Nausicaa in consiglio comunale, il vicesindaco Matteo Martinelli ha ricordato che l’utile della partecipata è dovuto «al riequilibrio di tutti i servizi e all’aumento del fatturato delle farmacie comunali, un risultato di cui siamo molto soddisfatti perché rientrava nei nostri obiettivi di mandato e perché è in controtendenza rispetto all’andamento del settore».

Il vicesindaco, titolare della delega a Partecipate e Bilancio ha poi ribattuto alla consigliera Giuseppina Andreazzoli ricordandole il suo ruolo all’interno delle precedenti amministrazioni: «Quando era assessore al Bilancio, Giuseppina Andreazzoli avrebbe fatto meglio a prestare maggiore attenzione alle anomalie nel bilancio di Cermec, dove una discarica è “miracolosamente” diventata un valore patrimoniale da decine milioni di euro. Se fosse stata più attenta, avrebbe sicuramente evitato che nel 2014 l’allora Apuafarma presentasse un bilancio in perdita per 1,5 milioni di euro. Ancora con un po’ più di attenzione, avrebbe potuto evitare che Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara dilapidasse durante i due mandati dell’amministrazione Zubbani il suo patrimonio, dimezzandolo da 160 a 80 milioni di euro con danno enorme per la comunità che nel giro di due anni si è vista privare di contributi per oltre 2 milioni su settori strategici quali sociale, cultura e turismo. Noi non siamo nelle stesse condizioni del precedente sindaco, che poteva scrivere lettere alla Fondazione chiedendo decine di migliaia di euro per questi settori. Chiaramente la mancanza di un sostegno come quello che arrivava dalla Fondazione si sta facendo sentire, nonostante l’evidente tentativo dei poteri forti di Carrara di tenere sotto silenzio il più grande scandalo finanziario della storia della città». Martinelli ha ammesso che « non è affatto un’impresa semplice lavorare con il bilancio di uno dei comuni più indebitati d’Italia, avendo ereditato accantonamenti ridicoli a fronte del contenzioso in essere e aziende gestite nella migliore delle ipotesi alla “viva il parroco”. Se i miei predecessori avessero prestato maggiore attenzione non alle pagliuzze ma alle travi che si stavano conficcando negli occhi della cittadinanza oggi – ha concluso il vicesindaco – staremmo tutti molto meglio».