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«Falda inquinata, serve una Commissione speciale». La proposta di Benedetti

Il presidente del Consiglio comunale di Massa invia una lettera ai capigruppo consiliari: «Altra questione da verificare riguarda le presunte bonifiche nell'area del Noa»

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«Sarà un caso, ma il fatto che la Regione Toscana con in testa il presidente Enrico Rossi, si sia attivata in questo modo sull’inquinamento del nostro territorio, così a distanza ravvicinata dalle prossime elezioni regionali, mi preoccupa e non vorrei che dietro a tutto ciò vi sia, come al solito, una precisa strategia elettorale, anziché un vero e proprio interessamento per la salute dei nostri cittadini». Lo afferma il presidente del Consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, che interviene sulla questione della falda inquinata in zona industriale, inviando una lettera ai capigruppo consiliari con cui propone l’istituzione di una commissione speciale sull’argomento.

«Altrimenti – prosegue Benedetti – non si capisce perché nei dieci anni precedenti la Regione Toscana ha omesso di interessarsi di un problema ormai trentennale come quello dell’avvelenamento del territorio dovuto principalmente alla presenza della Farmoplant e di altre aziende inquinanti. Se è vero che la legge obbliga chi ha inquinato a risarcire i costi delle bonifiche, è altrettanto vero che molte aziende sono ormai chiuse e in diversi casi fallite e che coloro i quali dovevano controllare ed agire non hanno fatto nulla per attivare l’iter per le bonifiche, anzi, gli amministratori locali, in modo del tutto inaccettabile si sono accontentati delle briciole che la Edison Spa ci ha vergognosamente versato a fronte di una transazione legittimata dalla giunta Pucci e avallata dal Consiglio Comunale di Massa».

«In pratica – aggiunge il presidente del Consiglio comunale – i danni subiti dal territorio e le presunte morti per cancro dovute all’inquinamento atmosferico e di falda, sono state risarcite solo con 700.000 miseri euro. Oggi, grazie all’interessamento del sindaco Francesco Persiani e alla divulgazione dei dati da parte degli organi di informazione, siamo venuti a sapere che la falda è inquinata e che in determinate zone di Massa che vanno da via Martiri di Cefalonia verso Carrara, i livelli degli inquinanti sono talmente alti che può essere pericoloso anche utilizzare acqua di pozzo per lavare i vestiti in lavatrice… Nel merito, credo che sia indispensabile, oltre le comprensibili ordinanze sui pozzi, anche ordinare il divieto di coltivazione nelle zone ritenute a rischio, poiché nella maggior parte dei casi sono annaffiate con acqua dei pozzi e poi là dove risultano esserci sostanze cancerogene è bene che non si coltivi frutta e verdura per ovvi motivi, un po’ come succede nell’area attigua lo stadio dove il divieto di coltivazione è in vigore da anni per la presenza di mercurio».

«Credo, a questo punto, considerata l’assoluta mancanza di trasparenza da parte delle precedenti amministrazioni e soprattutto della Regione Toscana, che sia necessario discutere sulla costituzione di una Commissione Speciale, come previsto dal’ Art. 27, comma 1 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale, che insieme alla Commissione Ambiente, potrà approfondire questa delicata tematica a partire da quanto successo in passato, sia per quanto riguarda le responsabilità sui ritardi della bonifica, sia sui mancati risarcimenti dei danni subiti».

«L’altra questione da verificare – aggiunge Benedetti – è l’inquinamento dei terreni dove sorge il nuovo ospedale poiché già all’epoca furono molte le polemiche sulle bonifiche e nel merito non si è mai capito bene se il terreno fu bonificato completamente oppure solo parzialmente. Una cosa è certa dopo la caratterizzazione del sito, l’Arpat individuò solo la presenza di idrocarburi vegetali e la Società Ambiente accertò invece, anche la presenza di pericolose sostanze inquinanti simili probabilmente a quelle individuate con le ultime analisi. Poi, a fronte di un preventivo di circa 3.000.000 di euro, si arrivò ad un ribasso di 800.000 euro sufficienti forse solo per la bonifica dei materiali ingombrati. Per questi motivi, visto che si tratta di una struttura sensibile che ospita malati, ritengo che sia necessario accertare la situazione e quindi chiarire bene cosa sia successo in passato, richiedendo nuove analisi anche per il sito dove insiste il Noa. Credo, inoltre, che la Commissione Speciale debba partecipare a tutte le iniziative e a tutti i tavoli organizzati dalla Regione, Arpat, Asl e tutti gli organi competenti in materia, proprio per una questione legata ad una maggior trasparenza».

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