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Cave, Pd contro il Comune: «A rischio il settore». La replica: «I dem non hanno fatto nulla»

«L'amministrazione aveva un impegno preciso: approvare i Piani attuativi entro il 5 giugno». Palazzo civico: «Millantano competenze ma non hanno raggiunto alcun risultato tangibile»

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«Siamo di fronte a dei ritardi e ad un’approssimazione tali da mettere a rischio occupazione e imprese e che confermano, ancora una volta, la sostanziale immobilità della giunta comunale di Carrara sul tema della pianificazione fondamentale, invece, per definire in maniera puntuale tutti gli aspetti necessari a coniugare al massimo la tutela ambientale e le attività estrattive».
Si apre così la nota firmata dal Partito Democratico di Carrara e dal proprio gruppo consigliare. «L’amministrazione comunale – affermano – aveva un impegno preciso: approvare i Pabe entro il 5 giugno per evitare enormi problematiche a molte realtà del settore lapideo. Lo scorso anno la Regione Toscana, in concertazione con il Mibact, aveva concesso  già una proroga di un anno di tale termine. Nell’estate 2018 la comminazione di sanzioni di sospensione da parte dell’amministrazione comunale a diverse imprese ha reso necessaria, per colmare un gap interpretativo, l’introduzione nella legge regionale 35 del art. 58 bis grazie al quale, dopo un rigoroso iter procedurale, le aziende hanno potuto riprendere le attività: una soluzione di equilibrio che ha evitato la revoca delle autorizzazioni e la decadenza delle concessioni introducendo un periodo transitorio di adeguamento che terminerà il 5 giugno 2019».

«Una doppia scadenza, dunque, che rende la situazione ancora più delicata – proseguono –. Per questo ci si sarebbe aspettato dall’amministrazione comunale un’attenzione particolare e un atteggiamento di confronto e condivisione. Invece sono stati latitanti, superficiali e irresponsabili al punto che a due mesi dal nuovo incarico dell’assessore Martinelli la commissione non si è nemmeno mai riunita. Adesso tentano di recuperare convocando addirittura due commissioni e un assemblea pubblica in 48 ore e , ma è ormai palese che si tratta di una farsa con l’unico scopo di addivenire ad una adozione tra l’altro parziale dei PABE. Adozione, non approvazione».

«Si tratta di una vicenda complessa che l’amministrazione di Carrara ha completamente ignorato. Oggi, di fronte alla loro chiara e totale inadempienza chiedono alla Regione nuove proroghe. Quella Regione continuamente attaccata e bistrattata, che già con la proroga dello scorso anno e con gli atti di questi ultimi mesi ha dimostrato di rispettare i lavoratori e le imprese attivandosi celermente per tutelare il settore e l’occupazione al contrario dell’amministrazione locale».

«La Regione è stata chiara sin dal momento della firma della proroga – spiegano i consiglieri regionali Giacomo Bugliani, Stefano Baccelli, Gianni Anselmi e il capogruppo Leonardo Marras –, si è raccomandata con tutte le amministrazioni comunali affinché si attivassero celermente per non mancare questo obiettivo date le gravi ripercussioni che l’eventuale inadempienza avrebbe generato. I più si sono adeguati, a Carrara invece siamo ancora agli annunci a pochi giorni dalla scadenza. Non accettiamo, quindi, rimproveri o accuse di qualsiasi genere da chi non avendo la minima idea di come si amministra la cosa pubblica gioca con le istituzioni mettendo a rischio la sopravvivenza di decine di imprese e conseguentemente il lavoro di centinaia di persone. Abbiamo fissato un quadro di regole che rispettano la sostenibilità, valorizzano il lavoro e la sicurezza. Adesso i lavoratori non possono essere vittime di comportamenti non corretti e inadeguati  dell’istituzione comunale e ci mettiamo a disposizione, insieme al PD carrarese, per risolvere questa situazione, anche sostituendoci, se necessario, al Comune».

A stretto giro è arrivata la replica di Palazzo civico. La riportiamo di seguito.

L’amministrazione carrarese sta conseguendo con i Pabe un risultato straordinario e storico per la città. Non sorprende l’attacco scomposto da parte del Pd: pur avendo amministrato per decenni Carrara, non è riuscito a fare nulla di vagamente paragonabile. Del resto questi signori che oggi millantano competenza e gettano fango sul lavoro degli altri, avrebbero dovuto secondo i loro programmi elettorali portare a termine, tra le altre cose: il Piano Operativo Comunale, e non l’hanno fatto; il Regolamento degli Agri Marmiferi, anche questo rimasto incompiuto. Sul fronte delle politiche per la gestione del Lapideo, in decenni di governo della città non hanno raggiunto nessun risultato tangibile. Per quanto riguarda in particolare i Piani Attuativi, va precisato che all’amministrazione del sindaco Francesco De Pasquale è stato consegnato un iter appena avviato con la sola redazione del rapporto preliminare della Vas. Il carico di lavoro di Carrara – Capitale mondiale del Marmo, infine, non è minimamente paragonabile a quello degli altri comuni tra cui solo qualcuno – che ha bacini estrattivi risibili rispetto al nostro – ci risulta essere più avanti nel lavoro.

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