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«In piazza anche chi ha creato la giungla di leggi blocca-cave»

Il senatore forzista Massimo Mallegni contro amministrazione comunale di Carrara e regionale della Toscana. Lapucci: «Un sindaco che protesta contro se stesso non s'era mai visto»

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«In piazza, insieme ai lavoratori e alle imprese nel giorno dello storico sciopero del marmo, c’era anche chi ha sostenuto in questi anni la politica regionale contro l’escavazione e la lavorazione del marmo, e quindi contro il lavoro e le stesse imprese. C’era anche chi ha contribuito a produrre la giungla di regole e regolamenti assurdi che rischiano di mandare ko un settore strategico della nostra regione. Lo trovo sinceramente inappropriato ed anche poco serio». È il commento del senatore, Massimo Mallegni all’indomani dello sciopero dei cavatori e degli imprenditori a Carrara.

Al centro della protesta la selva inestricabile di normativa con cui le imprese si devono interfacciare e che sta producendo a detta del parlamentare di Forza Italia incertezza e caos. Mallegni non ha partecipato volutamente alla manifestazione: “La politica dovrebbe stare fuori dalle manifestazioni. Io non sono andato per rispetto. Chi ha incarichi politici deve fare i provvedimenti in favore delle imprese e delle famiglie e meno teatro. Molti degli illustri rappresentanti del parlamento e degli altri enti che sono scesi in piazza per protestare hanno sicuramente sbagliato protesta. Probabilmente volevano protestare per altro perché farlo nei confronti di una situazione di cui uno dei partiti, il Partito Democratico, ne è l’artefice principale è più di quanto assurdo si possa pensare. L’aspetto positivo, di questo teatrino, è che parlamentari e consiglieri, ora hanno la chance per modificare e semplificare la matassa di normative che impediscono alle imprese e ai lavoratori di dare continuità in prospettiva all’attività di estrazione e lavorazione. Le imprese vogliono semplicemente lavorare nel rispetto di regole chiare e semplici. Condizione che oggi non è assolutamente garantita”. Mallegni chiude: «Parlamentari e consiglieri regionali del Pd, anziché strizzare l’occhio a Rossi per riportarlo a casa bocciategli il Piano Cave. Noi di Forza Italia lo faremo, voi?».

E sull’argomento, sempre dal partito azzurro, interviene il consigliere comunale Lorenzo Lapucci: «Un sindaco che protesta contro se stesso non si era mai visto. La presenza di De Pasquale in occasione delle sciopero è quanto di più stravagante si potesse immaginare. Così come è incomprensibile la scelta di affidare la delega marmo al vicesindaco Martinelli, quando De Pasquale era stato, da consigliere comunale, un membro della commissione marmo. Gli annunci della campagna elettorale si sono scontrati con la realtà. E la realtà dice che i Pabe, i piani attuativi di bacino, sono in alto mare e che molti dei problemi che hanno oggi le imprese ed i lavoratori sono causati anche dal Comune. Regna il caos e l’improvvisazione. Le imprese ed i lavoratori hanno mandato un segnale chiaro e forte che mi auguro Comune e Regione Toscana ascoltino. Come forza politica – conclude Lapucci – siamo impegnati a fianco delle imprese e non per demagogia e tornaconto elettorale, ma perché siamo sempre stati vicino a chi produce lavoro e sviluppo».

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